Nuova giunta a Vallo della Lucania, Miraldi: sono un uomo deluso

Sergio Pinto
Pietro Miraldi

VALLO DELLA LUCANIA. Maretta in seno all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Antonio Sansone. Sembrava che la questione più spinosa per il neo primo cittadino fosse quella del vicesindaco, carica “contesa” tra Nicola Botti e Tiziana Cortiglia, la più votata alle ultime amministrative. Invece è stata l’assegnazione dell’assessorato esterno ad Emilio Romaniello a far discutere.

Nuova giunta: la delega esterna

Quest’ultimo, infatti, ha ottenuto la delega e tributi, a scapito di Pietro Miraldi, i cui malumori non si sono fatti attendere attraverso una serie di messaggi sibillini (ma non troppo) sui social. Poi è arrivato il chiarimento e una disamina dei fatti.

Le parole di Miraldi

«Lunedì sera – dice Miraldi – il Sindaco ha comunicato gli assessori nelle persone di Cortiglia, Botti, Miraldi (candidati ed eletti) e Romaniello (non candidato, esterno). La composizione della giunta non rispettava la presenza delle quote rosa. Sono stato io ad evidenziarlo. All’indomani mattina convocato nella stanza del Sindaco,alla presenza dell’avv.Sansone e del dott. Puglia, mi viene comunicato che sarei stato io a lasciare il posto di assessore ad una quota rosa».

Restavano in giunta quindi, Cortiglia, Botti e l’esterno Romaniello (leggi qui).

«Naturalmente evidenziai al Sindaco le mie perplessità sulla scelta di un esterno quale assessore al bilancio – prosegue Miraldi – Un esperto, un competente, parole dette in campagna elettorale, lo aveva in lista e risultava eletto.
La motivazione del Sindaco nella scelta di Romaniello è “mi fido di lui”»

«Sicuramente la scelta degli assessori è fiduciaria,ma mi chiedo perché non si è candidato Romaniello?
Perché ha dovuto mortificarmi professionalmente, politicamente e soprattutto umanamente?», queste le domande che Miraldi si pone. Poi, però, precisa: «Questo non significa che c’è rottura, maretta nella maggioranza,ma prima del politico, del professionista c’è l’uomo. Ed io oggi sono un uomo deluso».

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