Il sondaggio: Green pass obbligatorio a lavoro, le nuove misure porteranno ordine o caos?

Chiara Esposito

Dal 15 ottobre sul posto di lavoro sarà obbligatorio presentare il certificato verde e saranno soggetti a verifica tutti i lavoratori pubblici e privati. La situazione che si presenterà sarà quella di circa 3 milioni di persone senza #greenpass, per loro sarà obbligatorio un tampone. Il costo mensile per ogni lavoratore sarà di 180 euro. È Quant deciso dal numero di vo Dpcm firmato dal premier Draghi.
I controlli avverranno attraverso sistemi di lettura e verifica del QR code.

Con il sondaggio abbiamo chiesto ai lettori se questa nuova misura governativa porterà più ordine o più caos nell’ambito lavorativo.
Per il 59% degli utenti regnerà il disordine.

“L’obbligo del Green pass richiederà una grande sfida economica e organizzativa, non so se siamo davvero pronti a questo” ci dice Franco.

“Magari così, gli ultimi confusi riusciranno a convincerci che non è più tempo di ripensamenti”, afferma Raffaele.

Più convinta Lara che con convinzione scrive : “È una dittatura”.

Intanto anche nello scenario politico e medico italiano, cominciano a farsi sentire i primi malumori. Il virologo Bassetti, da sempre impegnato nella campagna contro il Covid, di recente ha dichiarato: “Io a questo Green Pass non sono più a favore. Così come è oggi non ha nessun senso di continuare. L’abbiamo fatto diventare uno strumento non per stimolare la gente a fare i vaccini, ma per portare la gente a fare i tamponi”.

Si perché secondo il report settimanale dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica, Facoltà di Economia, campus di Roma, è previsto un aumento di ben 5 volte dei tamponi giornalieri necessari, per un costo complessivo di oltre 21 milioni di euro al giorno.
Altro dato però evidente è che con l’obbligo di Green pass le prime dosi di vaccino sono cresciute del 46%, rispetto a prima.

Al prossimo sondaggio.

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