Spigolatrice di Sapri, la riflessione: “doppione di cui nessuno sentiva necessità”

Redazione Infocilento
Spigolatrice di Sapri

A proposito della querelle sulla scultura inaugurata l’altro giorno a Sapri…Ricordo che sullo scoglio dello Scialandro esiste già una raffigurazione della mitica e poetica figura della Spigolatrice saprese, costruita nella nota ballata da Luigi Mercantini per esigenze letterarie e di un doppione (indecente) nessuno ne avvertiva la necessità.Ricordo anche che nel monumento alla Villa Comunale, inaugurato il 18 novembre 1934, nelle parole scolpite nel marmo c’è una mistificazione fascista e un’indegna appropriazione del pensiero anarchico di Carlo Pisacane, che lo vuole precursore del fascismo.La nuova scultura è un oltraggio alla storia, al lavoro, al Risorgimento, a Carlo Pisacane, a Luigi Mercantini, al Cilento…

Non rappresenta affatto una contadina saprese, consumata dal duro lavoro e dallo sfruttamento padronale, invecchiata anzitempo per fame e per stenti. Nel 1857 poi non si andava affatto a mare e non erano per nulla trasparenti gli abiti, indossati da una donna impegnata nella raccolta delle spighe di grano cadute ai mietitori.La scultura semmai rappresenta la disgregazione e il decadimento della politica e della cultura nella società italiana.

Mi domando anche che titolo il sig. Giuseppe Conte e altri politici partecipano all’inaugurazione, perché nessuno di loro risulta studioso della vita, dell’azione e del pensiero di Carlo Pisacane né della poesia di Luigi Mercantini.Sbalordito che molte donne abbiano espresso apprezzamenti per la scultura. Giustifico le grilline che lo hanno fatto per esigenze politiche e partitiche, ma non le altre.I trecento di Pisacane la sera del 28 giugno 1857 – come scrive il giudice Gaetano Fischetti – sbarcarono alle ore 20 presso la spiaggia dell’Oliveto, a circa 1500 metri da Sapri e certamente la spiaggia fu scelta per ragioni strategiche. Anche se la Camera dei Deputati e il Senato del Regno d’Italia nel 1911, nella ricorrenza del cinquantesimo dell’Unità d’Italia, elessero la banchina di Camerelle come luogo dello sbarco di Pisacane proclamandolo Monumento Nazionale.Naturalmente non serve a nulla illudersi che una scultura possa promuovere il turismo.

E se pure fosse, il turismo non si fa sul sangue dei martiri!Piuttosto si promuova la conoscenza e lo studio della vita, dell’azione e del pensiero di Carlo Pisacane, con la diffusione dei suoi libri che sono ancora oggi di una pregnante attualità per la modernità dell’elaborazione politica e culturale.Temo che chi ha finanziato la scultura non è interessato a promuovere l’edizione dell’Epistolario e dell’Opera Completa di Carlo Pisacane, che la Galzerano Editore ha intenzione di realizzare da anni.Giuseppe Galzeranoautore di «Carlo Pisacane. Un dirottatore di cent’anni fa», 1975editore diCarlo Pisacane «La Rivoluzione», 2ª ed., 2011Eliodoro Lombardi «Carlo Pisacane e la spedizione di Sapri», 2007Cesare Pifano, «Pisacane. Da Sapri a Sanza», 1977Felice Fusco, «Carlo Pisacane e la spedizione di Sapri», 2007Polo Liceale di Sapri, «Camerelle. Monumento Nazionale», 2009

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