La “Cittadella dei giovani” ad Agropoli: parlano Vicecoordinatore Fgs e associazioni locali

Comunicato Stampa

Non sono tardate le considerazioni delle realtà giovanili del Cilento, in merito al progetto “La Cittadella dei giovani”, promosso dal Comune di Agropoli.

“In rappresentanza di una buona parte dei giovani del Cilento ho avvertito il desiderio di documentarmi sulle circostanze in cui tali Cittadelle vengono svolte in altre realtà d’Italia ed ho avuto modo di constatare che, quella promossa dal nostro Comune non rappresenta nulla di più di una banale copia”

Queste le parole di Annalisa Siano, vicecoordinatore della Fgs, “Circolo Cis Alentum”, la quale continua: “Nobilissima la causa di utilizzare laboratori di arte, scrittura e teatro, quali strumenti per combattere i gravi disagi di cui le categorie giovanili più fragili, sono affette, ma sarebbe il caso di contestualizzare i laboratori da svolgere, anche al territorio e soprattutto al target prescelto – mettendo, poi, in dubbio anche una reale partecipazione da parte dei giovani”.

“Dai diversi inviti all’iscrizione, sponsorizzati sui canali ufficiali del Comune di Agropoli, si intuisce che non ci sia stato un alto numero di adesione”, dice Siano e ne spiega quali secondo lei, impegnata in una Federazione, in continuo confronto con le categorie giovanili, ne siano le cause:

“Siamo di fronte ad una società nuova, in cui si sente sempre più spesso parlare di fenomeni di emarginazione, bullismo, disoccupazione, spopolamento dei territori. Il progetto sembra essere stato scritto da chi non conosce fino in fondo il target a cui è rivolto. I giovani di oggi necessitano di sostegno nella scoperta del loro orientamento sessuale, convivono con la disoccupazione, con “la crisi del lavoro”, devono stare al passo con un mondo regolato dalle nuove tecnologie e da una comunicazione che non permette di dire “I don’t speak english”.

Sarebbe stato bello pensare a laboratori che permettessero ai giovani di sviluppare un proprio senso identitario, attraverso un’adeguata conoscenza del territorio; laboratori di formazione turistica, per permettere loro di porre le basi per la stagione estiva, dando un senso di continuità e un’opportunità lavorativa per il futuro; pensare a corsi gratuiti di lingua inglese e sull’utilizzo delle nuove tecnologie, per ambire ad una comunità innovativa e più progredita. E, infine, in questo clima di innovazione, lasciare un pizzico di tradizione. Agropoli è da sempre, riconosciuta come la Città del Carnevale, un’arte, quella della cartapesta, che ci ha permesso di organizzare uno degli eventi simbolo, della Capitale del Cilento. Ma se non la tramandiamo, chi la porterà avanti? Perciò quando si parla di giovani e laboratori, sarebbe bello prepararli ad un futuro, senza dimenticare di insegnargli cosa è stato il passato, quali sono le arti, in cui da comunità ci siamo distinti”.

Sulla stessa scia, il pensiero dei membri dell’Associazione giovanile di promozione sociale AltroSpazio, saliti alla ribalta questa estate per il successo di Spaziale, evento musicale e culturale.

“La Cittadella dei giovani è solo l’espressione ultima di un trend ormai consolidatosi nel corso degli ultimi anni: essa si inserisce all’interno di un contesto amministrativo che non sembra aver alcun interesse a sostenere o ad incentivare le realtà giovanili locali; sono diversi i progetti che sono stati avanzati all’amministrazione che, nonostante venissero deliberati, non sono poi mai stati attuati”.

In pochi mesi di attività, infatti, l’associazione Altrospazio ha presentato ben tre progetti al comune di Agropoli che sono stati rimandati tutti al mittente con alibi sempre diversi, salvo poi organizzare attività simili a quelle proposte ma avanzate da soggetti maggiormente “accreditati”.

Ragione per la quale, oggi “Pretendiamo un serio e costruttivo confronto su tutto ciò che ci tocca direttamente e lo pretendiamo in quanto giovani, in quanto cittadini né più né meno meritevoli di altri. Pretendiamo che venga istituito un albo delle associazioni, come richiesto già formalmente ad Aprile, per una maggiore trasparenza ed orizzontalità nei processi decisionali riguardanti il terzo settore. Pretendiamo uno spazio comune condiviso con le altre associazioni del posto, nel quale poter davvero fare aggregazione per stimolare la curiosità e la partecipazione dei giovani sul nostro territorio”; poi concludono:
“Solo così si può instaurare un confronto proficuo per il nostro paese che metta da parte gli interessi particolari di alcuni e miri a soddisfare realmente i bisogni della collettività”.

Spiacevole l’episodio che interessa anche l’Associazione Sbandieratori dei Feudi dei Cilento, guidata da Roberto Apicella, da sempre in prima linea nel portare avanti una tradizione storica e simbolica per la Città e allo stesso tempo, un’opportunità di sport e tempo libero, per i giovani del posto.

Queste le sue parole:
“Conclusa la stagione estiva, che ci ha permesso di allenarci presso il Centro Visite di Trentova, i miei ragazzi e la mia Associazione, sono rimasti sprovvisti di una palestra al chiuso dove allenarsi nei mesi più freddi. Fino a poco tempo fa, gli spazi messi a disposizione per la nostra, come per altre associazioni del luogo, vertevano nella palestra della Croce Rossa, in Viale Lombardia. Subentrato il Covid, la palestra è stata trasformata in un Centro Vaccinale e nel palazzetto sono in corso dei lavori di manutenzione. Ciò comporta diversi disagi non solo per noi sbandieratori, ma anche per altre realtà sportive. Se sono stati previsti degli spazi per la Cittadella dei giovani, dei luoghi di ritrovo per essi, sarebbe bene non dimenticarsi di uno spazio dedito agli allenamenti degli sbandieratori, visto il valore non solo sportivo, sociale e culturale che rappresentano per l’intera comunità, ma soprattutto per la significativa rappresentanza della Città, che compiono nelle varie trasferte”.

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