Per la Campania primato sulla sdemanializzazione grazie a Trentinara

Sergio Pinto

TRENTINARA. Novità per gli usi civici. Da Trentinara una proposta che potrebbe presto interessare tutti i centri della regione Campania. Il comune cilentano, guidato dal sindaco Rosario Carione, ha un problema atavico: 20 ettari già urbanizzati sottoposti però a stringenti vincoli.

Così in un incontro tra i rappresentanti dell’amministrazione comunale, l’assessore regionale all’agricoltura Nicola Caputo, il direttore generale del settore agricoltura Maria Passari e il consigliere regionale Tommaso Pellegrino, è stato proposto di sdemanializzare alcune aree del territorio per sottoporne altre al vincolo del demanio.

In questo modo da un lato si risolverebbero i problemi dei titolari di abitazioni presenti in zone vincolate e dall’altro si garantirebbe la protezione al vincolo ambientale di altre aree.

Nel caso di Trentinara, quindi, a fronte di 20 ettari urbanizzati sdemanializzati se ne vincolerebbero altri 63, di cui 47 ettari di bosco ceduo e di terreno agricolo da destinare al bene comune

«Un risultato che giova all’amministrazione e ai proprietari delle abitazioni insistenti sulle aree sottoposte al vincolo e al sistema ambientale – le parole dell’assessore Caputo – Ho apprezzato la lungimiranza e determinazione di questa attiva amministrazione che ha aperto la strada ad una procedura che ci consentirà di recuperare terreni utili al bene pubblico utilizzando con razionale ponderazione un vincolo demaniale divenuto negli anni un problema enorme a livello amministrativo e che finalmente svolgerà la funzione per cui è nato la salvezza dei boschi e dei pascoli, la naturale – forse inconsapevole – tutela di valori ecologici».

«La destinazione di pubblico interesse di queste terre è stata assicurata dalla loro incommerciabilità e dalle misure di tutela amministrativa che acquisiscono così maggiore valore, e consentendo Trentinara ed alla Regione di guadagnare il primato nazionale sulla sdemanializzazione del vincolo demaniale», conclude Caputo.

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