Ottati e Capaccio dicono si all’accoglienza dei profughi afgani

Katiuscia Stio

Ottati tende la mano al Popolo Afghano e si dice pronto all’accoglienza. «Le immagini che arrivano in questi ultimi giorni dall’Afghanistan sono strazianti, tali da non lasciarci indifferenti – osservano da palazzo di città –
Da sempre, Ottati accoglie e costruisce ponti verso i più bisognosi.
Non potevamo non farlo anche questa volta».

La scelta di Ottati in favore dei profughi afgani

Il Comune alburnino ha già un progetto SAI attivo, volto all’accoglienza e all’integrazione ed oggi, con Delibera di Giunta Comunale, ha incaricato il Responsabile delle Politiche Sociali del Comune di Ottati, Raffaele Fasano, affinché, in sintonia con il Soggetto Attuatore, Cooperativa L’Impronta, manifestino al Servizio Centrale la disponibilità ad accogliere Famiglie Afghane.

«Con piacere si registrano anche iniziative individuali di Cittadini Ottatesi che si sono candidati ad ospitare Famiglie Afghane, mostrando, ancora una volta, il Cuore d’oro del Nostro paese», le parole del sindaco Elio Guadagno.

Il “si” di Capaccio Paestum

Ma Ottati non è l’unico comune che ha detto “si” all’accoglienza. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Capaccio Paestum.

«Non si possono chiudere gli occhi al cospetto delle drammatiche immagini che arrivano da Kabul – le parole del sindaco Franco AlfieriQuando un genitore è disposto a lasciar andare i suoi figli, senza sapere se potrà mai più rivederli, nella speranza che almeno loro possano trovare salvezza e iniziare una vita nuova lontano da un regime sanguinario come quello talebano, non si può e non si deve rimanere indifferenti».

L’amministrazione comunale ha quindi deciso di dare la disponibilità a fornire eventuale accoglienza e dare ospitalità al popolo in fuga dall’Afganistan, a cooperanti e collaboratori della missione italiana provenienti da Kabul. «Capaccio Paestum è stata e continuerà a essere culla di civiltà», conclude Alfieri.

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