Green pass: partenza a tra i disagi. La parola ai ristoratori cilentani

Gennaro Maiorano

AGROPOLI. L’esordio del green pass non è stato semplice. Non per la scelta del governo di imporre restrizioni per i non vaccinati, quanto invece per le regole, confuse e non recepite perfettamente dai titolari delle attività e dagli utenti.

Green pass: le regole e i disagi

L’obbligo di pass è relativo a bar e ristoranti al chiuso. Chi consuma deve esibirlo; il personale deve richiederlo. Ma qualcosa non ha funzionato perfettamente in questi giorni.

La parola ai ristoratori

«Sono favorevole al green pass – dice un ristoratore agropolese – ma forse era necessaria una maggiore comunicazione delle regole. Nel weekend c’è stato chi non l’aveva con sé, chi non sapeva che avrebbe dovuto portarlo, chi non aveva problemi a scaricarlo. Insomma un caos. Non abbiamo potuto respingere i clienti anche se qualcuno ha storto il naso nel vedere che consumavano anche persone senza green pass».

I problemi

Ma i problemi non sono stati solo questi: c’è chi ha segnalato anche malfunzionamenti dell’app per controllare i codici Qr.

Non sono mancati, inoltre, disagi dovuti alla rete internet. «Il mio agriturismo è in una zona dove non c’è connessione. Strano nel 2021 ma nel Cilento accade. Un cliente aveva difficoltà a collegarsi alla wifi e non avendo internet non ha potuto mostrarmi il green pass tramite l’app Io», dice il titolare dell’attività.

Primo weekend col green pass: gli utenti preferiscono i tavoli all’aperto

Il dato che emerge a margine di questo weekend è che molti hanno preferito cenare all’aperto per evitare complicanze.

C’è poi la protesta di chi il green pass non ce l’ha ma non per scelta: «Sono prenotata da mesi ma non sono stata ancora chiamata. Ci tengo a precisare che non sono una no vax, ma sono costretta a subire tutti i limiti che giustamente sono previsti per loro perché non ho potuto fare ancora il vaccino non essendo stata convocata», dice una cittadina cilentana.

Insomma c’è ancora da rodare il meccanismo, ma la prevalenza dei cittadini sembra favorevole al certificato verde.

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