Macchinario rotto: disdette visite oculistiche al poliambulatorio di Vallo

Arturo Calabrese
Medico di base

VALLO DELLA LUCANIA. «Siamo spiacenti, ma il macchinario è rotto. La richiameremo noi quando sarà possibile riprendere le visite». Sono queste le parole che centinaia di utenti si sono sentiti dire dal centralino dell’Azienda Sanitaria Locale di Vallo della Lucania.

Nelle giornate di ieri e di giovedì, sono stati annullati tantissimi appuntamenti per visite oculistiche presso il poliambulatorio della centro vallese. Stando alla motivazione addotta dagli impiegati del centralino, sembrerebbe ci sia stato un guasto all’apparecchiatura utilizzata, nello specifico, per l’esame del campo visivo.

Si tratta di un’analisi della capacità visiva dell’occhio ed è utilizzata in soggetti affetti da malattie che possono colpire anche la vista come, ad esempio, il diabete.

Quello del campo visivo, insomma, è un esame fondamentale per avere un quadro clinico completo dello stato del paziente, soprattutto se lo stesso è in attesa di diagnosi o di una terapia.

A Vallo della Lucania, manco a dirlo, tutto ciò non può essere possibile, a causa di un non meglio identificato guasto al macchinario. Quanto asserito dagli incolpevoli centralinisti fa emergere un aspetto tanto inquietante quanto disastroso, emblema dello stato pessimo in cui versa la sanità campana.

Se a causa di un guasto al macchinario si spostano gli appuntamenti, alcuni dei quali sono stati fissati mesi fa, è chiaro come presso il poliambulatorio di Vallo della Lucania ci sia a disposizione soltanto un’apparecchiatura per tali esami. Un qualsiasi problema ad essa, e sta accadendo in questi giorni, fa saltare ogni schema: i tempi di attesa aumentano esponenzialmente ed i disagi per i pazienti sono sempre maggiori.

Ciò, come se non bastasse, accade ai principi del mese di agosto, ad una settimana circa da ferragosto, dato simbolo delle vacanze e delle ferie.

Alla luce del periodo, una risoluzione del problema a stretto giro sembra essere un’utopia e pagarne le conseguenze sono ancora una volta i contribuenti e i pazienti, obbligati ad attendere chissà quanto per ricevere un proprio diritto, sancito dalla Costituzione e calpestato dalla Regione Campania.

Non è ben chiaro, adesso, se i pazienti che si sono visti annullare le visite fissate verranno ricontattati dell’Asl, come da loro sostenuto, o se gli stessi dovranno nuovamente seguire il lungo iter di prenotazione. Anche su questo, la sanità campana lascia molto a desiderare.

Prenotare una visita in una struttura pubblica della Campania vuol dire doversi rivolgere al Cup, il Centro Unico di Prenotazione; solo in questo modo ci si può sottoporre a visita. Un iter, quello di prenotazione, tutt’altro che facile e a trovare maggiori difficoltà sono gli anziani. Questa situazione difficile era già tale prima ancora che si scatenasse l’emergenza Covid, pleonastico contributo alla decadimento della sanità pubblica campana.

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