A Scario la presentazione del docu-ritratto su Davide Astori

Roberta Foccillo

Era il 4 Marzo 2018 quando un giovane calciatore di soli 31 anni, nella sua camera d’albergo, prima di giocare Udinese- Fiorentina, perdeva la vita e con essa tutti i sogni spazzati via in un secondo. Quel giovane ragazzo era Davide Astori, portatore di un calcio pulito, romantico e antico. E’ stato un esempio di coraggio, lealtà sul campo e nella vita, è stato fonte d’ispirazione per tanti bambini che sognano di realizzare il sogno di una vita correndo dietro ad un pallone.

In occasione della cerimonia al Quirinale organizzata in onore degli Azzurri per la vittoria di Euro 2020, il capitano Giorgio Chiellini ha dedicato delle bellissime parole per Astori: “Una dedica agli italiani che vorremmo estendere a Davide Astori presente nei nostri pensieri, nei nostri cuori e nei cuori di coloro che hanno sentito parlare di lui”.

La voce di Chiellini è rotta dall’emozione, perché quando sei un calciatore e indossi la maglia del cuore, sai cosa si prova e sai quanti sogni riponi in quegli scarpini che, magari, ti fanno segnare il goal della vita.
La sua testimonianza, risuona nel docu-ritratto “Davide” del regista Fabio Filippini, dedicato al giocatore che indossava la maglia numero 13.

Nel toccante lavoro di Filippini, che sarà presentato a Scario il 23 Luglio alle ore 22.00, ci saranno le testimonianze di Antognoni, Buffon, Sirigu, Pasqual, Borja Valero, Pioli e Bernardesci.

Prodotto da Edera Rivista, il lavoro è una preghiera di voci, un ricordo corale di un atleta che è rimasto vivo nei pensieri di molti. Toccanti e strazianti le parole del compagno di squadra Badelj pronunciate il giorno del funerale e che chiuderanno la pellicola: “Il tuo nome in ebraico significa amato, eletto, Davide tu sei semplice. Hai parlato col cuore, tenendoci uniti, tu sei il calcio puro dei bambini”.

Bellissima testimonianza di amore e affetto incondizionato dai tanti compagni di squadra che hanno apprezzato e ammirato lo spirito di Davide Astori, una storia che affascina perchè stride in un mondo in cui, sempre più spesso, si fa fatica ad amare e a fare squadra, come purtroppo troppe volte accade nel mondo del calcio.

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