Covid a Laurino, il parroco sotto accusa si difende: “solo cattiverie”

Carmela Santi

Oltre 30 casi positivi su una popolazione di 1300 abitanti, continua la zona rossa a Laurino. Il sindaco Romano Gregorio ieri mattina ha firmato la seconda ordinanza, nel giro di una settimana, con limitazioni agli spostamenti, alle attività commerciali; confermato il coprifuoco. Il cluster di casi positivi al Covid 19 ha fatto registrare anche una vittima e c’è preoccupazione per altre cinque persone ricoverate in ospedale, tra cui due suore. Fanno tutte parte del coro della Chiesa.

Il focolaio che tiene in apprensione l’intera comunità sarebbe partito dalla Parrocchia del paese, tra i casi positivi c’è anche il sacerdote Don Loreto Ferrarese ed è arrivato anche nelle aule delle scuole. Tra i contagi alimentati probabilmente anche dai festeggiamenti per Sant’Elena, patrona del paese, alcuni bambini dell’infanzia e della scuola elementare.

Una situazione di emergenza che deve fare i conti anche con le polemiche. I dati ufficiali si affiancano alla ricostruzione di chi e come ha potuto diffondere il contagio nella piccola comunità. Un chiacchiericcio già da qualche  giorno si è alzato in paese sul parroco don Loreto, finito sotto accusa per le sue idee, palesate anche pubblicamente, nei confronti della pandemia. Il prete avrebbe negato l’esistenza del virus, si sarebbe detto contrario al vaccino e a quanto pare non aveva l’abitudine di indossare la mascherina durante la celebrazione della messa.

Foto e video che lo ritraggono senza protezione sono diventare virali. Don Loreto da parte sua non aspetta altro che poter tornare a celebrare la messa. Aspetta di poter ripetere il tampone e non appena arriverà l’esito negativo riaprirà la sua Chiesa. “Ci vuole tanta pazienta e tanta speranza” dice con il suo accento romano. Anche se vive nel Cilento da tantissimi anni non ha mai perso la sua romanità. Il parroco si dice dispiaciuto per quanto in questi giorni, chiuso in casa, sta leggendo ed ascoltando sul suo conto. “Solo cattiverie, è accaduto tutto velocemente, se c’è stata leggerezza da parte di qualcuno sicuramente non possono accusare me. Sappiamo tutti che il virus a Laurino è arrivato da altri casi presenti in un comune vicino. Hanno voluto trovare il morto su cui scaricare le responsabilità. La mascherina è una museruola? Hanno voluto solo strumentalizzare una mia battuta fatta al termine di una celebrazione religiosa con un fedele perché non capivo bene le sue parole. Sono sereno. Sto ricevendo tante testimonianze di affetto e di solidarietà“. Don Loreto lancia quindi un messaggio alla sua comunità: “È un momento difficile ma affrontiamolo con serenità, è solo un passaggio, piano piano torneremo alla vita normale, la malattia può portarci ad essere aggressivi ma dobbiamo affrontarla per ritrovare la gioia”. 

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