Incidente sulla Cilentana: si torna a parlare di autovelox

Gennaro Maiorano

L’incidente verificatosi ieri sulla Cilentana è tornato a far parlare dell’ormai famigerato autovelox di Agropoli. Il sinistro, infatti, è avvenuto al km 103, ovvero a pochi passi dal punto dov’era posizionato l’apparecchio per il controllo elettronico della velocità, tra gli svincoli Agropoli Nord e Agropoli Sud.

L’incidente di ieri sulla Cilentana

Proprio lì, nella giornata di ieri, cinque autovetture sono rimaste coinvolte in un maxi tamponamento (leggi qui). La dinamica non è ancora chiara, non è possibile stabilire se fosse l’alta velocità la causa, ma è bastato prendere atto di quanto accaduto per innescare nuovamente il dibattito tra favorevoli e contrari all’autovelox.

La necessità di un autovelox

Da un lato c’è, infatti, chi sostiene che la riattivazione dell’apparecchio possa servire quale deterrente per limitare l’alta velocità. In tanti lo hanno evidenziato attraverso i social.

Era già successo lo scorso anno quando due ragazze furono protagoniste di un incidente tra gli svincoli Agropoli nord e Agropoli sud. In quell’occasione fu proprio il primo cittadino Adamo Coppola, a poche ore dall’incidente, ad evidenziare l’importanza dell’apparecchio.

Frasi che vennero però mal interpretata dall’opinione pubblica, tant’è vero che il primo cittadino fu travolto dalle polemiche e accusato di strumentalizzare la vicenda con un atto di vero e proprio sciacallaggio.

Oggi il sindaco Coppola è rimasto in silenzio, ma sono stati altri a sottolineare l’importanza dell’autovelox. Tuttavia le tesi contrarie non mancano. «Basterebbe rispettare il limite di velocità», dice qualcuno.

Su quel tratto era inizialmente prevista una velocità massima di 80 km/h; la stessa è stata ulteriormente abbassata dall’Anas in seguito all’avvio di alcuni lavori di messa in sicurezza. Le opere sono concluse ma attualmente il limite resta invariato.

Ecco perché in molti contestano l’ipotesi di installare nuovamente degli autovelox: benché possano servire effettivamente quale deterrente, con un limite 50 km/h il rischio è che gli stessi possano diventare solo strumento dei comuni per fare cassa.

La stessa associazione Noi Consumatori, presieduta dall’avvocato Giuseppe Russo, che più volte ha contestato gli apparecchi per il controllo della velocità, al contempo ne ha riconosciuto l’importanza e confermato la possibilità di installarli purché rispettando le regole e con un limite di velocità che sia però adeguato, ovvero almeno a 80 km/h.

Attualmente l’Anas è stata oggetto di diffida affinché il limite possa essere alzato. Servirebbe poi il via libera della Prefettura all’installazione di nuovi apparecchi, ma rumors dicono che presto potrebbe arrivare l’ok.

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