Salernitana, festa senza fine per la A: resta, però, il nodo proprietà

Redazione Infocilento

Ventidue anni sono un tempo lunghissimo: lo sanno bene i tifosi della Salernitana, costretti dopo la retrocessione dalla massima serie del 1999 a vedere i propri amati colori dibattersi nei campionati minori, sopportando anche l’onta del fallimento nel 2011. L’avvento di Claudio Lotito ha invertito la rotta, permettendo alla squadra granata di iniziare una lenta ma inesorabile risalita, culminata con una storica promozione in A alla fine del campionato appena trascorso. Il salto nella massima serie è arrivato al culmine di un torneo clamoroso, con i ragazzi di Castori bravi a piazzare uno sprint di 3 vittorie consecutive che hanno permesso loro di superare in volata Monza e Lecce al secondo posto. 

Il 3-0 sul Pescara dello scorso 10 maggio ha fatto scattare una festa senza fine in tutta la provincia, a sancire un traguardo strameritato e tanto atteso. La prossima Serie A, dunque, avrà ancora una volta due squadre campane al via. Se i migliori siti di scomesse AAMS, presi in esame su Sportytrader, vedono il Napoli tra le favorite per lo Scudetto, per gli esperti la Salernitana rientra piuttosto nel bouquet di squadre che dovranno cercare di salvarsi dalla retrocessione: al momento la quota di un improbabile successo a fine stagione vale addirittura 1000 volte la posta. Adesso, però, non è il momento di voli pindarici perché la gioia per il grande risultato ottenuto da capitan Di Tacchio e compagni è offuscata da un problema che va risolto in maniera tassativa entro il prossimo 25 di giugno. È la data che la Federcalcio ha stabilito come termine ultimo per la cessione della società da parte dei proprietari Lotito e Mezzaroma. L’obbligo in questione fa riferimento alla norma federale che impedisce che due società possano essere ricondotte in capo allo stesso soggetto: Claudio Lotito, è bene ricordarlo, è anche il proprietario della Lazio dal lontano 2004. 

Effettuare una cessione in così poco tempo non è operazione facile: la Federazione, però, ha stabilito in maniera perentoria come non possano esserci alibi, né tantomeno deroghe. La strada che Lotito e Mezzaroma vorrebbero percorrere è quella del cosiddetto “trust”: la possibilità cioè di passare la Salernitana a un soggetto di fiducia (il “trustee”) in grado di gestirla fino alla cessione definitiva a un gruppo terzo. Questo permetterebbe di salvaguardare il risultato ottenuto sul campo dalla squadra, consentendo di allestire il passaggio di consegne con maggior calma. La FIGC però vuol vederci chiaro: anche il “trust”, infatti, dovrebbe dimostrare di essere totalmente estraneo rispetto alla vecchia proprietà. 

Va da sé che qualsiasi riferimento al calciomercato e alle prospettive riguardanti la prossima annata è ancora prematuro. Senza passaggio di consegne, infatti, il club granata non potrebbe iscriversi al massimo campionato italiano, vanificando gli sforzi di un magnifico gruppo di giocatori e di Fabrizio Castori, suo grande condottiero in panchina. Il tecnico di San Severino Marche si ripresenta in A dopo il miracolo ottenuto col Carpi nel 2015 e, forse più di chiunque altro, merita la chance di misurarsi ancora nei palcoscenici più prestigiosi. Il tempo scorre inesorabile, con la sabbia della clessidra che man mano va svuotandosi: Salerno e i suoi tifosi aspettano notizie importanti, con la speranza di poter festeggiare in maniera ancor più compiuta e definitiva una promozione splendidamente conquistata sul campo. 

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