Capaccio, nuovi consiglieri in maggioranza: “inqualificabile”

Redazione Infocilento

Riceviamo e pubblichiamo, di seguito, nota stampa dell’associazione Città Libera di Capaccio Paestum, in merito ai recenti cambi di casacca registrati tra i consiglieri comunali. Ultimo quello che ha visto il passaggio in maggioranza dell’esponente del Psi Luca Sabatella. Ecco la nota:

Chi vince le elezioni, governa. Chi le perde, fa opposizione, svolgendo il ruolo di controllo e proponendo l’alternativa. Questo succede in tutto il mondo. Tranne che a Capaccio Paestum. Qui da noi, chi vince le elezioni festeggia. Chi le perde, vince lo stesso e festeggia qualche tempo dopo passando con la maggioranza. Definire questo comportamento inqualificabile è dire poco. Eppure, un simile modo di fare e di vivere la politica e i ruoli elettivi pare essere diventato prassi.

Oltre all’opinione pubblica e all’elettorato, i primi ad indignarsi per simili accadimenti dovrebbero essere innanzitutto i consiglieri di maggioranza che, dopo aver fatto una dura battaglia elettorale ed averla vinta, si ritrovano a dover condividere funzioni amministrative e ruoli istituzionali con chi nei comizi li definiva come il peggio del peggio. A Capaccio Paestum, ormai, sembra che nulla valga più.

Non valgono più le norme, le leggi, i vincoli urbanistici. Il decadimento ha preso in sposa la peggiore delle mogli, l’indifferenza. Niente vale più. E così assistiamo, in pochi mesi, al passaggio in maggioranza di ben 3 consiglieri comunali eletti nelle liste sconfitte. Gli stessi 3 consiglieri che passano anche, senza pudore, da Fratelli d’Italia al PD o al Partito Socialista.

Tante sarebbero le cose da dire, ma due domande vorremmo rivolgerle direttamente al Sindaco Alfieri e ai 3 consiglieri transfughi. Sindaco, ma se in campagna elettorale aveva detto che nelle sue liste vi erano le competenze e le intelligenze per amministrare e che nelle altre vi era solo populismo e qualunquismo, come mai nei soli primi 2 anni ha reclutato 3 populisti e qualunquisti affidandogli deleghe e compiti e ponendoli come interlocutori privilegiati nel novero dei suoi consiglieri?

Qual è la vera motivazione per la quale 3 consiglieri di opposizione sentono il bisogno di fare un passaggio politico ufficiale quando potevano benissimo rimanere dove il popolo li ha collocati votando esclusivamente le delibere che avrebbero condiviso ma continuando ad avere la libertà di controllare ed opporsi ad eventuali altri atti? Non ritengono di avere ingannato gli elettori utilizzandoli e poi facendo esattamente l’opposto?

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