Cilento: “Nuovo tracciato alta velocità è un rischio per l’ecosistema”

Redazione Infocilento
Franco Maldonato

SAN GIOVANNI A PIRO. Una lettera al presidente del consiglio Mario Draghi sulla questione alta velocità. A scriverla l’avvocato Franco Maldonato che si discosta nettamente dalla posizione predominante tra gli amministratori e i politici del territorio e ripropone la necessità di puntare sulla riqualificazione della tratta storica anziché avviare la costruzione di un nuovo tracciato nel Vallo di Diano.

I motivi delle perplessità dell’avvocato di Scario dipendono dai rischi che tale opere potrebbe determinare, soprattutto all’ecosistema locale.

«L’opzione adottata (che per comodità definiremo: montana) prevede un inconsulto e irrazionale stravolgimento dell’ecosistema naturalistico-orografico del Massiccio degli Alburni, che, per ospitare la nuova linea sarà interessato da una attività di escavazione per gallerie pari a circa 18.000.000 di m3 così come censito da ITALFERR – osserva l’avvocato Franco Maldonato – Dallo stesso documento emerge, altresì, che, all’esito della predetta opera di escavazione, sarà necessario provvedere ad una imponente opera di riqualificazione mediante sistemazione ambientale o rimodellamenti morfologici” .

Ma non solo: “Una volta superato (attraverso un sistema di 3 gallerie, rispettivamente di 1.500, 5.000 e 14.900 m.) il massiccio degli Alburni, è previsto che la nuova linea penetri nel Vallo di Diano, che è una pianura interna di grande pregio naturalistico e storico-culturale (ospita la Certosa di San Lorenzo in quel di Padula), non a caso facente parte del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Un’altra galleria, infine (per 2.160 m.), è prevista nel tenimento del Comune di Montesano sulla Marcellana per penetrare in Basilicata e irragionevolmente scendere poi nuovamente verso il mare”.

“In disparte lo stravolgimento paesaggistico e ambientale, lo stesso Documento di Fattibilità delle alternative progettuali qualifica l’area interessata da tale ipotesi come territorio particolarmente complesso dal punto di vista orografico – precisa Maldonato nella missiva – Ma non può esser sottaciuto che l’opzione medesima contrasta pure con il principio della oculata allocazione delle risorse finanziarie, che ha sempre costituito ragione ispiratrice della Sua attività istituzionale dapprima alla guida della Direzione Generale del Tesoro, poi di Bankitalia e infine della BCE. Invero, se l’obiettivo dichiarato della nuova opera è quello di conseguire un risparmio di appena 30 minuti sull’intero sviluppo della linea Salerno-Reggio Calabria, non c’è dubbio che sul piano della valutazione squisitamente economica il risparmio conseguibile sulla tratta di specie non è comparabile: con il gravissimo danno all’ecosistema naturalistico – ambientale; con gli obiettivi di decarbonizzazione alla base del Next Generetion”

“Credo, sig. Presidente, di aver sottoposto alla Sua prudente attenzione tutte le acquisizioni necessarie e sufficienti perché possa operare ai fini di una rimeditazione del progetto di specie prima che lo stesso venga sottoposto all’esame dei competenti Organi dell’U.E..“, conclude.

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