Sdoganare l’amore universale attraverso la bellezza. Al via il progetto di uno studio fotografico salernitano

Redazione Infocilento
Da sinistra Marco Sorgente e Manuel D’Angelo

In occasione dell’Idahobit, ovvero la Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e transfobia, il progetto di diffusione dell’amore universale, concepito dallo studio fotografico “Le Clic” di Salerno, è quanto mai emblematico. Ne abbiamo urgente bisogno. Il racconto in immagini, realizzato dal team salernitano, è un pilot girato nel suggestivo fiordo di Furore e, di fatto, scrive una bellissima storia. I protagonisti non sono attori.

Le vite di Manuel D’Angelo e di Marco Sorgente sono cambiate due anni fa, diventando un unico battito. Entrambi giovanissimi, Manuel ha 19 anni e fa il parrucchiere a Battipaglia. Marco, 21 anni, studia Economia all’Università degli Studi di Salerno. Entrambi hanno le idee chiarissime e costruiscono giorno dopo giorno il loro sentimento. Lo coltivano. E per una volta non si parla di haters.

«Il video sta avendo molto successo e ne sono felice- commenta Manuel-. Io e Marco siamo fatti l’uno per l’altro. È indescrivibile. Le immagini sono una testimonianza di tenerezza e parlano attraverso i nostri occhi, oltre “ti amo” detto a voce alta. Nonostante le difficoltà incontrate, non in famiglia per fortuna, ma a causa di una ancora diffusa mentalità ristretta, che ci indica come diversi, il video incastonato nella stupenda cornice di Furore, rappresenta il suggello della nostra vita insieme. In una società nella quale si mira a diventare per forza qualcuno, noi puntiamo a essere e a rimanere noi stessi». 

Ma diverso da chi, da cosa? Il messaggio dello studio fotografico vuole sdoganare l’amore universale, senza platealità, senza atti scemi in luogo pubblico. Un sentimento così non necessita di accettazione, si contempla semplicemente nella bellezza. Si promana con la delicatezza e si comprende nella cultura. Quella che non prevede stereotipi duri a morire. E se fanno ancora discutere le coppie gay, se bisogna sentirsi accusati per aver abortito, se si deve lottare per i diritti civili, si vive in una realtà senza prospettiva. Limitata. Con evidenti disturbi.

«Ho conosciuto Manuel- aggiunge Marco- il 4 maggio del 2019. Ci siamo subito legati. Da allora, nulla è cambiato. Anzi, siamo sempre più vicini e il rispetto reciproco cresce insieme al nostro amore». Galeotta fu la Grecia, proprio laddove nacque la civiltà e si amava indistintamente. «Ci completiamo- conclude-, io sono molto razionale, lui, pura emozione. Furore è stata un’esperienza mozzafiato. Non avevo mai fatto un video professionale. Ma dopo poco la tensione è svanita ed è andata benissimo, soprattutto perché non abbiamo dovuto recitare nessuna parte. Ringraziamo i videomakers Massimiliano e Marco per la professionalità e la simpatia. E ci auguriamo di poter essere da esempio per quanti ancora vivono con difficoltà la propria sessualità». “Vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri”. Non ci viene detto chi amare o come, perché l’amore non s’insegna, si vive. Senza infrastrutture. E il messaggio di “Le Clic” è arrivato forte e chiaro, con oltre 10mila visualizzazioni in pochissimo tempo sui canali social e commenti d’apprezzamento da ogni dove, anche dal mondo dello spettacolo: da Noemi a Giusy Ferreri, da Alessandro Cecchi Paone a Jo Squillo, da Gabriel Garko a Sabrina Salerno e molti altri.

«Il nostro progetto- dichiara Massimiliano Andreolassi, titolare dello studio fotografico- nasce in un periodo storico particolare, nel quale a causa della pandemia abbiamo apprezzato i valori più semplici della vita. Nasce dal bisogno di raccontare l’amore universale, che non ha barriere create dal genere, dall’età e dalle etnie. Il primo trailer è stato realizzato a Furore, una perla della costiera Amalfitana e racconta due splendide persone. Ma non è stato semplice arrivare a questa prima creazione. Abbiamo ascoltato tante coppie di ragazzi e ragazze che, pur condividendo la nostra idea, hanno poi avuto paura a mostrarsi in pubblico. Questo ci ha portato a riflettere su quanto può essere stolta la natura umana nel giudicare una persona soltanto perché fuori dalla propria comfort zone e nel ghettizzare una coppia, giudicandola diversa. Per questo motivo, ci teniamo a ringraziare Manuel, Marco e loro famiglie che hanno accolto il progetto, contribuendo nel loro piccolo a rompere quel muro dietro al quale si nascondono bellissime storie d’amore e di vita». Un disegno che non si esaurisce ma vuole estendersi, facendo conoscere la bellezza delle persone e dei luoghi. La prossima tappa sarà il Cilento.

«Credo fermamente che il Cilento sia una terra straordinaria- conclude Marco Benci, che ha realizzato e diretto il video-. Rappresenta il futuro, la svolta  che il Sud ha sempre agognato. È l’isola delle risorse, o meglio, la risorsa di risorse. Emblema per esprimere il rispetto verso ogni forma d’amore che possa rendere un giorno obsoleta la parola “omofobia”».

Cljo Proietti

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