Cilento: prove d’estate in attesa delle Bandiere Blu

Ernesto Rocco

Prove d’estate sul litorale salernitano. Dalla Costiera Amalfitana al Cilento le spiagge si affollano, complici le temperature miti che hanno indotto, già lo scorso weekend, residenti e vacanzieri ad andare alla ricerca della tintarella e i più temerari anche del primo tuffo in mare del 2021. E proprio il mare è oggi sotto i riflettori poiché in mattinata la Fee (Foundation for Environmental Education) annuncerà le località italiane premiate con la Bandiera Blu, il più ambito vessillo per le località balneari, un importante strumento promozionale.

Ciò nonostante negli anni, proprio la Fondazione, sia stata oggetto di critiche per i criteri utilizzati per l’assegnazione. Il Codacons, ad esempio, aveva mostrato perplessità sui criteri utilizzati dalla Fee per attribuire la Bandiera Blu. Discordanze sono emerse talvolta anche con i dati di Goletta Verde che ha certificato problemi nella qualità delle acque laddove la Fee conferma l’eccellenza. Paradossi simili sono riscontrabili anche quest’anno nel comprensorio salernitano e vengono messi in evidenza dai dati dell’Arpac che da primavera ad autunno effettua prelievi nelle 228 acque di balneazione in cui è suddiviso il litorale campano.

Problemi sono emersi già dopo i primi prelievi in località come Positano e Sapri, due comuni storicamente premiati con la Bandiera Blu. E non solo: il campanello d’allarme è suonato anche a Furore (Le Porpore), Praiano e Maiori (Maiori 2) oltre che in aree già vietate alla balneazione come Minori, Pontecagnano (La Picciola), Salerno (Est fiume Irno). In questi casi sono stati riscontrati valori di batteri in mare superiori ai limiti di legge. Quando ciò accade i sindaci sono chiamati a firmare divieti di balneazione e contestualmente l’Arpac avvia l’iter per individuare le probabili cause che hanno determinato la contaminazione fecale.

Spesso, come nel caso di Positano, i problemi sonno solo momentanei. In tali circostanze, fa sapere l’Arpac, «le cause dei superamenti dei valori microbiologici normativi con molta probabilità sono da attribuire in maniera diretta o indiretta agli eventi piovosi verificatisi nei giorni antecedenti i prelievi, eventi che hanno messo in evidenza problemi infrastrutturali degli impianti o dei collettori fognari – spiegano dall’Agenzia regionale – In tali casi si verifica che i tubi di troppo pieno, scaricano direttamente in mare». In altre circostanze bisogna andare più a fondo del problema. Emblematico il caso di Sapri. La località del Golfo di Policastro nell’arco di circa dieci giorni ha visto vietare la balneazione del Lungomare, provvedimento che in seguito a nuove analisi è stato prima revocato per poi ritornare in vigore alla luce di nuove anomalie.

Sapri è l’unico tratto di costa cilentana vietato alla balneazione a conferma che il litorale della Provincia di Salerno viaggia a due velocità. Classificazione «Eccellente» per la zona a sud del Sele, acque cristalline ad intermittenza altrove. La stessa Divina ha problemi. A Maiori, ad esempio, il divieto di balneazione secondo l’Arpac, «risente con molta probabilità dell’influenza della foce del fiume Reginna Major». A Minori, invece, i problemi sono legati unicamente a lavori di ripristino dell’impianto di depurazione. Tra le zone dove persiste il divieto di balneazione c’è anche a Praiano nell’acqua di balneazione omonima in cui «sono presenti scarichi di impianti di depurazione in condotta sottomarina».

Per le altre località dove sono emersi problemi, invece, la situazione è tornata alla normalità, compresa Positano, unica località a nord di Salerno che oggi dovrebbe ricevere la Bandiera Blu per le spiagge di Arienzo, Forniello e Spiaggia Grande.

Il Cilento è il grande protagonista: sono qui, infatti, tredici delle diciotto località insignite del vessillo (le altre sono Sorrento, Piano di Sorrento, Anacapri e Massa Lubrense nel napoletano). A veder sventolare la Bandiera Blu saranno Capaccio, Agropoli, Castellabate, Montecorice, San Mauro Cilento, Pollica, Casal Velino, Ascea, Pisciotta, Centola, Vibonati, Ispani e Sapri.

L’unico rebus è quello di Camerota, ed anche qui è evidente un paradosso: cinque vele Legambiente, Marina di Camerota non ha ottenuto mai la Bandiera Blu poiché fino a pochi mesi fa era priva di depuratori. L’appuntamento con il riconoscimento Fee se non arriverà quest’anno sarà quasi certo il prossimo visto che gli impianti da alcuni mesi sono finalmente in funzione.

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