Il 3 maggio 1991 nasceva Beato Carlo Acutis: il patrono del web legato al Cilento

Carlo Acutis era un giovane speciale, che non si è mai accontentato di vivere la fede in modo superficiale, ma ha cercato di approfondirla e di farla conoscere agli altri, soprattutto ai giovani

Luisa Monaco
Beato Carlo Acutis

Il 3 maggio 1991 nasceva a Londra il beato Carlo Acutis. Una figura legata a doppio filo al Cilento, terra di cui era originaria la madre e dove lui stesso, con la sua famiglia, ha fatto spesso ritorno. Morì giovanissimo a Monza: era il 12 ottobre 2006, ad ucciderlo una leucemia fulminante.
Forte il suo legame con la fede che cercò di trasmettere anche ai suoi coetanei. Ciò gli ha permesso, lo scorso ottobre, di essere beatificato.

Chi era Carlo Acutis?

Ma chi era Carlo Acutis, tra i beati dal 2020, che papa Francesco ha nominato nella esortazione rivolta ai giovani di tutto il mondo? Carlo è morto giovanissimo ma ha lasciato, tra chi lo ha conosciuto, una fama di santità, che oggi si è diffusa nei 5 continenti.

Questo giovane dei nostri tempi, genio dell’informatica, amante dello sport, degli animali, viveva una fede gioiosa e contagiosa, che lo portava a partecipare ogni giorno alla santa messa per incontrare Gesù e riceverlo nella santa comunione e stare con lui in adorazione. Il suo slogan: “l’Eucarestia è la mia autostrada per il cielo.” Realizzò sul web una mostra dei miracoli eucaristici, che ha fatto il giro del mondo. Aveva attenzione per i poveri, i senza fissa dimora, i bisognosi, ai quali portava cibo e indumenti.

Ai suoi coetanei testimoniava la sua fede e diceva: tutti nasciamo come originali, ma la maggior parte finisce per vivere come fotocopie.

Carlo Acutis: le sue origini cilentane

Questo giovane, già indicato da tutti come il patrono del Web, veniva sempre nel Cilento, essendo la mamma, Antonia Salzano, originaria di Centola.

In estate Carlo, con la famiglia, da Milano veniva a Centola-Palinuro, e ha sempre visitato il Santuario Eucaristico di San Mauro La Bruca, che egli, tramite la mostra, ha fatto conoscere nel mondo intero. Vogliamo ricordare allora questo giovane per questo legame profondo col Cilento, pensando che si creerà un legame altrettanto profondo tra i cilentani e lui, il giovane che diceva: non io, ma Dio e che sta diventando uno dei santi moderni più amati ed invocati in tutto il mondo.

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