Vallo della Lucania, Parco evita “scempio edilizio”

Carmela Santi
Palazzo Mainenti Vallo della Lucania

Nuova cementificazione nel cuore di Vallo della Lucania, l’Ente Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni evita lo scempio edilizio. Nell’ultimo consiglio direttivo il Presidente Tommaso Pellegrino, il direttore Gregorio Romano e gli altri consiglieri hanno approvato il punto all’ordine del giorno riguardante l’acquisizione del giardino di Palazzo Mainenti sede del Parco, area dove era destinata ad essere realizzata la nuova costruzione edilizia.

Giardino di Palazzo Mainenti, l’intervento del Parco

L’intervento del Parco ha posto fine ad ogni possibilità di procedere con l’avvio dei lavori. La vicenda nei mesi scorsi aveva sollevato non poche polemiche. In campo erano scesi semplici cittadini, associazioni ambientaliste e comitati locali.

Tutti ad esprimere la propria contrarietà al progetto edilizio che avrebbe interessato l’area interna alla sede del Parco dove ora sorge un bellissimo giardino. Un polmone verde nel cuore della Città di Vallo che da sempre fa da cornice allo storico Palazzo Mainenti.

I progetti per l’area

Su quel terreno, invece, sarebbe stata autorizzata la costruzione di un immobile a più livelli di tipo residenziale al quale si oppose subito, attraverso un procedimento in autotutela, lo stesso Ente Parco, che tra l’altro, ha sin dall’inizio invocato il vincolo della Soprintendenza.

A far discutere soprattutto i pareri favorevoli già espressi all’edificabilità attribuita all’area orto – giardino situata ad alcuni metri dalla dimora del Parco. Una proprietà che in termini tecnici ancor prima che giuridici non poteva essere né divisa, né destinata ad altri usi per la sua natura storica.

Presenti sull’area anche un pozzo e una fontana che avrebbero dovuto fare spazio a nuovo cemento con la realizzazione di una palazzina con garage.

Ora ogni azione è stata bloccata, il terreno in questione sarà di proprietà del Parco del Cilento.

Lo soddisfazione delle istituzioni

Si dice soddisfatto del risultato ottenuto il direttore Gregorio Romano “sin dall’inizio della vicenda abbiamo espresso le nostre perplessità sul progetto, abbiamo lavorato per scongiurare la cementificazione di quello che ora è a tutti gli effetti il nostro giardino”.

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