Postiglione: Valentina Tortora finalista del concorso “Racconti Campani”

Letizia Baeumlin

Il racconto “Ainè” edito da Edizioni Il Saggio, in due antologie, scritto dalla giovane autrice Valentina Tortora di Postiglione, è  stato selezionato tra oltre 20mila racconti inviati in tutta la Campania per partecipare alla V^ edizione del Concorso Letterario “Racconti Campani 2021” indetto da Historica Edizioni. 

L’autrice fin da piccola mostra una grande dote e una grande passione per la scrittura e per le storie da raccontare. Laureata in Filologia Moderna, già giornalista, impegnata nel sociale ed ex presidente della Pro Loco di Postiglione, Valentina ha sempre avuto la passione per la scrittura. Il suo primo scritto è stato “Gaya, la vita in un battito di ciglia” (il suo primo scritto). Adesso presenta “Ainè”, la storia di una ragazza africana infibulata che sognava una vita migliore.

“Ainè – dichiara la giovane scrittrice – nasce dall’esigenza di raccontare delle realtà che non sono sotto gli occhi di tutti, delle realtà ad oggi demonizzate perlopiù in Europa, e parlo di realtà che arrivano d’oltremare e che arrivano sulle nostre coste nelle peggiori condizioni. Ho potuto toccare con mano – prosegue Valentina – alcune di queste realtà quando ho collaborato come volontaria nei centri di prima accoglienza durante gli anni scorsi. Ainè è un racconto nel racconto, infatti parla di come vivino le donne africane ancora oggi vittime di sistemi arcaici e tribali che le vedono private della loro femminilità. Tutto questo a mio avviso fa parte di un tabù, fa parte di un mondo che, finalmente, dovremmo lasciarci alle spalle e lasciare che ogni individuo abbia la propria libertà su tutti i fronti. Ainè seppur nella sua breve ma intensa vita – esposta tra le righe – racconta e tocca vari punti che sono a tutela dell’individuo, di qualsiasi pigmentazione della pelle, di qualsiasi credo religioso, e soprattutto di qualsiasi orientamento sessuale”.

Quando le chiediamo a chi dedica questo riconoscimento, Valentina con gli occhi lucidi, risponde: “questo piccolo ma per me grande successo è dedicato al mio grande amore di tutta la vita, il mio adorato nonno Carlo che ora purtroppo vive tra gli angeli”.

Chiosa sul futuro: “Come amo dire sempre, mi piace pensare al mondo come un insieme di infiniti di colori, sapori, di orizzonti lontani che prima o poi si toccano. Tutto questo non può essere racchiuso ovviamente all’interno del racconto, che è un racconto breve. Spero, una volta passato e superato il periodo di Covid, di poter continuare a scrivere, nel frattempo vi invito a leggere Ainè, perchè ciò che alla fine emerge è che queste persone quando arrivano da noi e vengono viste come una sorta di minaccia o un pericolo, alla fine hanno bisogno di abbracci. Abbracci sia figurati soprattutto in questo momento storico che stiamo vivendo, che di abbracci reali”, conclude la scrittrice.

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