L’8 Aprile dell’anno 217 d.C moriva l’imperatore Caracalla

Letizia Nunziata

Si pensi all’attuale Paestum, l’antica Poseidonia, colonia latina fondata nel 273 a.C. ;il magistrato che curò la fondazione è un’esponente della gens Claudia ovvero Claudio Canina. Il nomen Claudius è ben attestato nell’onomastica romana. Come colonia latina, però Paestum era quasi uno “Stato sovrano” ma comunque soggetta a Roma. Paestum infatti rimase fedele a Roma anche durante la seconda guerra punica.

Oppure si pensi alla Statua di Livia Drusilla ritrovata negli scavi di Paestum nel 1860 e ad oggi conservata nel Museo Archeologico Nazionale di Madrid.

Intorno all’8 aprile dell’anno 217 d.C. vittima di un complotto organizzato a Carre dal prefetto Marco Opellio Macrino, morì l’imperatore Caracalla, il quale fu poi sostituito dal complottista stesso.

Caracalla era il figlio di Settimo Severo, esponente della dinastia dei Severi, il quale commise un orrenda azione: nel 212 d.C. Caracalla fece uccidere il fratello Geta. Dopo tale fratricidio, il giovane imperatore regnò insieme alla madre Giulia Damna, la quale di fatto dirigeva l’intera amministrazione statale.

Seppur con tratti più brutali, Caracalla proseguì la politica del padre: fu molto amato dai soldati, i quali gli avevano dato il soprannome di “Caracalla” per via della tunica gallica che era solito indossare. I soldati stessi traevano grande beneficio da questo imperatore: Caracalla concesse loro premi e ricompense. Nel 212 d.C. Caracalla emanò un editto “ la Costitutio Antoniana”: l’editto estendeva la cittadinanza romana a tutti  i cittadini liberi dell’impero. Così facendo vi sarebbe stato un aumento di contribuenti e le tasse pagate in precedenza dai soli cittadini romani sarebbero state d’ora in poi versate da tutti gli abitanti dell’impero.

L’editto sanciva dunque la definitiva parificazione dell’Italia al resto delle province e perciò si poteva dire concluso quel processo di unificazione sociale e culturale intrapreso da Augusto e portato avanti da Claudio, Vespasiano ecc.

Questo editto fece però perdere l’importanza dello status di civis romanis: a fare la differenza da questo momento in poi sarà la posizione sociale e dunque il grado di ricchezza di ciascuno individuo. L’editto di Caracalla fu importantissimo nella storia: la società civica con le cittadinanze locali era definitivamente superata e una certa uguaglianza giuridica e politica. L’integrazione giuridica e civica degli abitanti dell’impero romano era ormai finalmente compiuta.

A Caracalla resta legato uno dei più famosi monumenti di Roma: le “Terme di Caracalla”, con mille e seicento vasche marmoree, musei, biblioteche, sale da studio, palestre ginnastiche, portici e giardini.

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