Sapri: “Sindaco a passeggio sul Lungomare in dispregio delle sue stesse indicazioni”

Redazione Infocilento
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«Il Sindaco di Sapri dice di no alla deroga alla zona proposta da SapriDemocratica…per poi passeggiare nei giorni di festa sul Lungomare in dispregio sue stesse indicazioni». A lanciare l’accusa all’indirizzo del primo cittadino Antonio Gentile è SapriDemocratica.
Durante le festività pasquali, complice il clima mite, in molti si sono riversati sul lungomare per una passeggiata, dimenticando le limitazioni dovute all’emergenza sanitaria. In giro, stando alle accuse, anche il primo cittadino.

«Gentile si rifiuta di chiedere la deroga per la zona rossa, ma nei giorni di pasqua e pasquetta come un “bambino vestito a festa” passeggia in un lungomare (interdetto per ordinanza regionale n. 10 del 21 marzo 2021) gremito di persone tra assembramenti e aperitivi vari. Un comportamento il suo che offende la nostra Città e dimostra, se fosse ancora necessario, la sua manifesta ambiguità rinnegando nei fatti le sue stesse parole usate per bacchettare i consiglieri di SapriDemocratica», osservano dal gruppo di opposizione.

«Ritengo che durante una pandemia, il coraggio si manifesta soprattutto con la correttezza, la responsabilità e l’onestà intellettuale dei rappresentanti istituzionali che oltre ad assolvere al proprio compito di agire nel perimetro delle Leggi vigenti», aveva detto Gentile nelle scorse settimane. Parole che, secondo la minoranza, non sarebbero state messe in pratica.

«Ci dispiace molto per i genitori che hanno vietato ai loro bambini di andare al parco giochi e di trascorre qualche ora con i loro compagni di scuola, siamo stati tutti umiliati da un Sindaco che chiede sacrifici a mamme, bambini, anziani, commercianti e poi agisce come se nulla fosse, in dispregio del suo ruolo e delle istituzioni che dovrebbe rappresentare», aggiungono dal gruppo di opposizione.

SapriDemocratica, infine, torna a sollecitare «l’attivazione di una iniziativa che richieda con urgenza una deroga ad una Zona Rossa imposta e non giustificata dai dati territoriali, che ci vede accumunati ai dati di Napoli e vittime dell’incapacità di determinazione delle istituzioni locali».

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