Dopo Pasqua si torna a scuola, tra dubbi e polemiche

Fiorenza Di Palma

Dopo le festività pasquali si torna in classe. Dal 7 aprile anche nelle Regioni zona rossa riprende la scuola in presenza.
Il nuovo decreto varato dal governo Draghi prevede la ripresa delle attività nelle zone arancioni per ogni ordine e grado tranne che per la capienza delle aule delle superiori che dovrà essere compresa tra minimo 50 e massimo 75 per cento (il resto farà didattica digitale integrata in sincrono); nelle zone rosse invece la presenza coinvolge gli alunni fino alla prima media e si manterrà la Dad dalla seconda media in poi.

Se la Campania fosse tornata in zona arancione martedì, come si ipotizzava, sarebbero in presenza circa 694mila studenti. Saranno invece molti di meno quelli che torneranno in aula vista la conferma della zona rossa.

Ma se alcune scuole hanno già confermato orari e modalità di ingresso sulla riapertura si addensano anche delle nubi sulla ripresa delle attività. La Uil ha segnalato problemi in varie località con diversi docenti che non si sono ancora vaccinati, alcuni perché hanno deciso di dare forfait dopo le polemiche su Astrazeneca, altri perché ancora attendono di essere chiamati. Il problema riguarda anche il personale non docente.

Eppure le scuole avrebbero dovuto riaprire proprio ad inizio aprile nelle intenzioni del presidente De Luca perché la campagna vaccinale per il personale sarebbe dovuta terminare in questo periodo. Così non è stato e le polemiche non mancano.

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