L’osservatorio della fauna migratoria di Centola: tra abbandono e degrado

Katiuscia Stio

CENTOLA. Era il 2016 quando il Codacons presentò un dossier sugli ecomostri del Cilento. Alcuni erano imputati a quella che venne definita “la mala gestio del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni”. Diverse opere, infatti, erano state commissionate proprio dall’Ente Parco. Da allora ad oggi poco o nulla è cambiato. Solo il centro lontra di Aquara sta per essere rilanciato con servizi medici per la comunità alburnina. Gli altri beni, invece, restano ancora nell’abbandono e nel degrado. E’ il caso dell’osservatorio della fauna migratoria di Centola.

L’osservatorio della fauna migratoria: un progetto ambizioso

L’edificio nacque in un’area di grande valore naturalistico (ricadente in prossimità del Sito d’Interesse Comunitario cod.IT 8050013). Doveva servire da “Centro Internazionale per lo Studio delle Migrazioni.

Il progetto prevedeva, tra gli altri, un centro sperimentale per l’ambientamento della selvaggina autoctona, un osservatorio per la ricerca e lo studio della migrazione dell’avifauna, sentieri natura, un centro anti-incendio, un invaso per lo studio dell’ittiofauna, un centro visite, tutto con finanziamenti europei.

La situazione oggi

Ad oggi, però, nessuna osservazione di fauna migratoria, nessuna visita, nessuno studio, nessuna ricerca. Solo il cemento, e un dato certo: la spesa di 1.200.000 Euro, principalmente di fondi comunitari per realizzarlo.

L’appello dei residenti

Alcuni cittadini di recente hanno lanciato l’allarme perché è troppo tempo che l’osservatorio della fauna migratoria è vittima del degrado e preda di vandalismo. Numerosi i danni e non è improbabile che qualcuno la usi (o l’abbia usata) per alloggiarvi.

Di qui l’appello affinché si programmi un intervento di riqualificazione e rilancio della struttura.

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