Pasqua: si ai viaggi all’estero, no nel Cilento

Gennaro Maiorano

“Gli alberghi e tutto il sistema dell’ospitalità italiana sono fermi da mesi a causa del divieto di spostarsi da una regione all’altra, non comprendiamo come sia possibile autorizzare viaggi all’estero“. Così Bernabò Bocca, presidente di FederAlberghi, commenta la notizia relativa alla possibilità di viaggiare all’estero per Pasqua ma non in Italia. Una situazione che determina non pochi problemi per un comparto che già sta subendo più degli altri l’effetto della pandemia.

Basti pensare che la Pasqua nel Cilento apriva la stagione turistica; la zona rossa e le restrizioni relative agli spostamenti non faranno altro che peggiorare la situazione. Oltre al danno, poi, c’è la beffa del via libera ai viaggi all’estero: “Sono prive di logica e assai dannose le attuali disposizioni che consentano ad un turista di recarsi alle Canarie per Pasqua, purché in possesso di un tampone negativo all’andata e al ritorno, ma non permettono di venire in Costiera Amalfitana o nel Cilento” incalza Giuseppe Gagliano, Presidente Federalberghi Salerno.

“La possibilità di andare in vacanza all’estero durante la Pasqua non solo arreca un danno enorme al comparto del turismo interno, ma alimenta il rischio di contagi nel nostro paese”. Questo invece il pensiero del Codacons, che chiede oggi misure restrittive per chi nei prossimi giorni uscirà dall’Italia per trascorrere le festività all’estero.

“E’ necessario imporre la quarantena obbligatoria di 14 giorni per tutti coloro che rientreranno in Italia dall’estero, indipendentemente dal paese in cui ci si è recati – spiega il Presidente Carlo Rienzi – Oggi le disposizioni del Governo prevedono l’autoisolamento fiduciario solo per chi rientra da una lista ristretta di paesi, mentre per tutti gli altri è sufficiente sottoporsi a test molecolare o antigenico 48 ore prima dell’ingresso in Italia. Una misura che, considerate le partenze all’estero per il periodo di Pasqua, non appare sufficiente e rischia di incrementare i contagi, oltre a rappresentare un danno per il comparto del turismo interno”.

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