“Il Parco non può essere un limite”: Polla, Sant’Arsenio e Petina chiedono interventi

Katiuscia Stio

POLLA. Un documento condiviso per chiedere una revisione del Piano Parco o comunque iniziative tese a risolvere alcune problematiche che vivono i centri contigui. La proposta è stata avanzata in consiglio comunale dal gruppo di minoranza Polla Unica ed è stata accolta anche dagli altri gruppi politici con l’obiettivo di tutelare i privati e superare alcuni limiti che il Parco determina per lo sviluppo del territorio.

In particolare le criticità sono relative all’ambito boschivo: “Da troppi anni – si legge nel documento proposto dal gruppo “Polla Unica” – i tre comuni di Polla, Sant’Arsenio e Petina, hanno dovuto rinunciare ad effettuare utilizzazioni boschive, senza alcun indennizzo da parte del Parco, ancorché questo istituto fosse contemplato dalla legge istitutiva dei parchi, e questo ha avuto non poche ripercussioni sulle entrate di bilancio dei singoli Enti e, di riflesso, sull’attività di programmazione ed attuazione di interventi sul territorio”.

“Per troppi anni – prosegue la nota – i cittadini hanno dovuto rinunciare al taglio dei propri boschi senza alcun indennizzo. Per tanti anni l’attuale zonizzazione del Parco si è rivelata particolarmente preclusiva degli interessi delle nostre comunità”.

Una situazione che ha generato danni all’ente pubblico e ai privati così come alle ditte boschive locali. “In pratica – prosegue la nota – è sotto gli occhi di tutti che l’attuale zonizzazione del Parco arrechi non poco pregiudizio all’economia locale”.

Da ciò nasce la constatazione che “Risolvere tale annoso problema è un dovere per le amministrazioni comunali interessate sia per liberare quelle aree demaniali che non presentano oggettivi presupposti per rimanere in zona A o in Zona B e sia per dare risposto ai cittadini”.

La richiesta è chiara: bisogna insistere proponendo una variante ad hoc del piano Parco per i Comuni più penalizzati qualora “la strada dell’aggiornamento del Piano Parco si riveli troppo impervia e troppo lunga”. Contestualmente si chiede anche di affrontare la questione dei mancati indennizzi.

“Ci vuole equilibrio tra le zone – conclude il documento della minoranza condiviso dalle varie forze politiche pollesi – non possono essere territori in cui il Parco rappresenta in concreto un valore aggiunto e territorio come culli dei tre comuni, che avendo le mani legati anziché ricevere vantaggi dalla presenza del Parco sono costretti a subire impostazioni vincolistiche”

Già nel 2018 il Comune di Petina avanzò la richiesta di modificare il Piano Parco che arrecava non pochi problemi alla comunità e all’economia locale.

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