Nasce presidio di Libera ad Agropoli. Basile: città emblema di contraddizioni

Gennaro Maiorano

Anche ad Agropoli arriva un presidio dell’associazione Libera. Il nuovo gruppo è stato salutato ieri dall’amministrazione comunale di Agropoli presso il Castello Angioino Aragonese. L’iniziativa è stata promossa da alcuni giovani, tra cui qualche membro fisso dell’associazionismo agropolese. Il
neonato presidio “Libera Agropoli” è intitolato al tenente dell’Arma dei Carabinieri, Marco Pittoni

“Il momento dedicato alla lettura dei nomi delle centinaia di vittime innocenti delle mafie mi ha toccato nel profondo. E sapere che portatori dei virtuosi messaggi di legalità e giustizia, che hanno voluto creare un presidio dell’associazione di don Luigi Ciotti, siano tanti giovani del territorio mi riempie il cuore di orgoglio – il commento di Coppola – Questo significa che c’è una speranza in un domani migliore, senza violenza, nel segno del rispetto del prossimo e delle Istituzioni”.

“Ma quale speranza possiamo mai avere in una Città in cui una struttura che porta il nome di una delle vittime della Mafia, Peppino Impastato, è nell’abbandono più totale, in una Città in cui non si riesce a tenere a bada un ladro di limoni, ora diventato un vero e proprio pericolo pubblico… così come i venditori ambulanti liberi di fare quello che vogliono ed i nostri commercianti, a cui dico di avere pazienza e che presto tutto questo sarà solo un brutto ricordo(e non mi riferisco solo al Covid), costretti con saracinesche chiuse o negozi vuoti?”. Queste domande le pone Giovanni Basile, a capo dell’associazione Camelot. Del resto proprio ieri anche l’associazione intitolata a Peppino Impastato era intervenuta sul caso chiedendo che l’impianto fosse sottratto al degrado.

“Agropoli, l’emblema delle contraddizioni”, conclude l’avvocato agropolese.

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