Corleto Monforte: dopo 7 anni il giallo di Filippo Mordente a “Chi l’ha visto?”

Katiuscia Stio

CORLETO MONFORTE. Era un pomeriggio del 27 aprile del 2014 quando la comunità di Corleto Monforte apprese la notizia della tragica morte di Filippo Mordente. L’uomo, un pensionato di 73 anni che viveva da solo nella sua abitazione di contrada Tempa Serra, venne ritrovato all’interno di una cisterna profonda circa 7 metri. Morti annegati con lui anche i due cani.

Il giallo di Filippo Mordente: un suicidio o un omicidio?

Il caso venne inizialmente “chiuso” come suicidio, una tesi che i familiari non hanno mai accettato tanto da chiederne l’autopsia due anni dopo. Ora, a distanza di sette anni, è la trasmissione di Rai3 “Chi l’ha visto?”, a riportare alla luce la vicenda. E’ stato davvero suicidio? O si è trattato di un omicidio. L’inviato del programma di Rai 3 ha provato a ricostruire quando accaduto con l’aiuto di alcuni familiari.

La tesi del suicidio non regge: “Una cosa è certa, in quel pozzo non c’è finito da solo”, evidenziano durante l’inchiesta. Poca l’acqua all’interno della cisterna; la stessa era chiusa, cosa che non avrebbe potuto fare Filippo Mordente dopo essersi buttato. Di fatto anche la magistratura escluderà questa ipotesi ma il caso viene comunque archiviato.

I dubbi sulla morte

Oggi sono ancora molti i dubbi che ruotano intorno alla morte, in primis modalità e tempi, non solo, vox populi pone l’attenzione sulla situazione patrimoniale (il cui ammontare è consistente) del Mordente che, per alcuni, costituirebbe un notevole “movente” e pulce nell’orecchio.

La morte e il ritrovamento del corpo

Nel pomeriggio di domenica 27 aprile 2014 si era conclusa la ricerca dell’anziano di cui non si avevano notizie dal giovedì prima. A dare l’allarme la nipote Luigina Vigorito, figlia di una cugina , che vive a Napoli.

Filippo Mordente non era sposato, era solo, e da molti anni aveva scelto di non abitare più in paese. La sua abitazione, spartana e solitaria, si trova a due km dal centro abitato. Lui, i suoi due fedeli amici cani, le galline, il lavoro nei campi. Il corpo, dopo ore di ricerca era stato rinvenuto nel pozzo assieme a quelli dei suoi cani.

Disposto l’esame legale presso la sala mortuaria del cimitero di Corleto, il medico legale ipotizzava il suicidio, avvalorato dal consulto col medico che aveva in cura Filippo Mordente il quale riferiva che negli ultimi tempi soffriva di sbalzi d’umore.

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