Il sondaggio: a un anno dal primo lockdown nuove restrizioni. Dopo la paura prevale rabbia o rassegnazione?

Chiara Esposito

Dieci marzo 2021, un anno dopo primo il lockdown, la Campania è zona rossa e in Italia sono state varate nuove misure restrittive.
L’emergenza sanitaria che ha colpito il mondo sembra non trovare fine. Continua a salire la curva di contagi, continuano a morire sempre più persone.

Se un anno fa avessimo chiesto alla popolazione quale fosse il sentimento provato in quegli attimi, probabilmente era la paura a farla da padrona. Ma oggi è ancora così? Abbiamo chiesto attraverso il sondaggio di questa settimana, se il sentimento di rabbia per non esserne ancora usciti fosse più forte della rassegnazione.
Il 59% dei nostri lettori è pervaso dalla rabbia.
“Abbiamo evitato assembramenti, abbiamo perso emozioni e momenti felici per un domani migliore. Cosa abbiamo oggi? Nulla, tutto come prima” afferma Claudia.

“#nonandràpernientebene lanciamo questo nuovo hashtag. Non ce la faccio più, non pensavo di dirlo ma voglio tornare a scuola” ci scrive Fabio.

“È colpa dei mancati controlli, è colpa delle mancate responsabilità, è colpa di chi se ne frega ma continua a ricordare di indossare la mascherina. Non abbraccio mio nonno da un anno, è normale?” tuona Teresa.

Sentimenti comuni ed emozioni contrastanti. La pandemia a differenza dell’inverno scorso la conosciamo, ad essere sconosciuta ed altalenante oggi è la nostra emotività.
Abbiamo fatto i conti con i bollettini giornalieri, con i vari DPCM annunciati in diretta, con le limitazioni e le mascherine. Abbiamo conosciuto il distanziamento sociale, un’estate in ripresa ma sempre in balia delle onde. Abbiamo conosciuto la speranza nella scienza, nei vaccini, ma soprattutto abbiamo conosciuto i nostri limiti.
Al prossimo sondaggio.

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