Nasce rete Parchi centro-sud: “Chiederemo adesione anche del Parco del Cilento”

Erika Di Lucia
Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni

Lunedì 15 febbraio, presso la Camera di Commercio di Cosenza, è stato stipulato il protocollo d’intesa denominato “Parchi del Centro-Sud” che vede insieme il Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise, il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano, Val d’Agri-Lagonegrese, il Parco Nazionale del Pollino e il Parco Nazionale della Sila.

L’obiettivo è quello di dar vita a dei percorsi territoriali di interesse, ad eventi culturali e turistici che favoriscano la valorizzazione di beni e di luoghi coinvolgendo in particolar modo le istituzioni facenti parte del progetto e quindi, mettere al centro dei propri interessi l’ambito culturale, artistico e ambientale.

Per Giovanni Cannata, presidente del Parco Nazionale d’Abruzzo, «si tratta di una cooperazione istituzionale che integra il ruolo dei parchi e quello delle Camere di Commercio, con le loro funzioni riguardanti l’economia dei territori,ponendo l’accento anche sull’ambito turistico. L’obiettivo è quello di lavorare insieme per la costruzione di una proposta di sviluppo comune fondata sia sulla conservazione delle risorse naturali,sia sulla sostenibilità delle iniziative economiche, sociali e istituzionali locali».

Come sottolinea il Presidente del Parco del Pollino Domenico Pappaterra, «i parchi che hanno aderito all’accordo sono tra i più significativi e antropizzati in Italia e, in quanto tali, devono necessariamente affiancare alla loro missione di tutela e conservazione anche la necessità di far sopravvivere un sistema economico che altrimenti rischia di scomparire».

Presto anche altri potrebbero entrarne a far parte, come il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. «Chiederemo l’adesione all’accordo anche ai Parchi nazionali dell’Aspromonte e del Cilento e Vallo di Diano – annuncia Pappaterra – Questo tipo di cooperazione tra istituzioni diverse rappresenta un messaggio al Paese: oggi che i temi dell’ambiente e della c.d. transizione ecologica assumono una centralità straordinaria, le aree protette italiane, e quelle del Sud in particolare, possono rappresentare un grande punto di riferimento sul quale costruire zioni di forte concretezza ma anche di grande crescita economica».

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