Allarme viabilità nel Cilento interno: «Anche i poveri meritano rispetto»

Redazione Infocilento

MAGLIANO VETERE. Ennesimo grido di allarme dal Cilento interno per le condizioni della viabilità, in particolare quella provinciale, spesso in pessime condizioni, al limite della praticabilità. L’ultima segnalazione riguarda la situazione della SP 13B – S.R. 488 (Ex SS.488).
Romualdo Galasso, di Magliano Vetere, ha deciso di inviare una lettera alle istituzioni (Regione, Provincia e amministrazioni comunali del territorio), per evidenziare la necessità di intervenire in tempi rapidi.

“La presente denuncia è dà ritenersi un grido di dolore dei cittadini del territorio alto Cilento – Capaccio Paestum – Stio – Vallo della Lucania – Roccadaspide”, scrive Galasso.

“Il Settore Viabilità e Trasporti che dovrebbe attenzionare il fenomeno dell’incidentalità, per le strade in premessa non è insufficiente, ma letteralmente mancante o assente – prosegue la missiva – Da tempo memorabile il servizio manutenzione è stato abbandonato, con la soppressione dei corpi intermedi – cantonieri – che la loro presenza era testimonianza di pronto intervento. Venne il tempo dell’abbandono, del risparmio, delle soppressione del personale a struttura – ovviamente – non quello politico, tecnico, amministrativo e burocratico. Nessun impegno in nome della sicurezza stradale del Settore Viabilità. Sicurezza zero. Oggi tale situazione divenuta emergenza causa condizioni climatiche avverse. Strade che diventano fiumi, per l’assenza di manutenzione minima ed indispensabile, alberi che ostruiscono sedi stradale che vengono rimossi da cittadini volenterosi”.

“Non basta inviare operai a chiudere buche sul piano stradale! Basta fare annunci di buona amministrazione. Non si percepisce più il senso dello Stato e delle Istituzioni Regionali e Provinciali. Vorrei ricordare a chi conosce in territorio solo da cartina topografica che la S.R. 488 – è arteria unica ed indispensabile per raggiungere strutture ospedaliere di Vallo della Lucania e Roccadaspide. Anche i poveri meritano rispetto!”, conclude Romualdo Galasso.

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