L’impianto a biomasse a Castellabate non si farà

Ernesto Rocco
Municipio Castellabate

CASTELLABATE. Dietrofront sull’impianto a biomasse a Castellabate. Lo ha deciso l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco facente funzioni Luisa Maiuri. La giunta ha scelto di rinunciare al finanziamento pubblico e di fatto fare un passo indietro sulla realizzazione di un’opera che tante polemiche aveva innescato nei mesi scorsi.
Fin dall’avvio dell’iter, infatti, i cittadini avevano manifestato perplessità sulla possibile realizzazione di un impianto a biomasse a Castellabate, giudicato un pericolo per l’ambiente e per la salute.

Era nato anche un comitato guidato da Carmine Amato, era stata avviata una raccolta firme e forte era era stata l’opposizione della minoranza consiliare.

Impianto a biomasse a Castellabate: la decisione dell’amministrazione

L’intervento non è più funzionale nella destinazione ed agli scopi previsti all’atto di presentazione dell’istanza di finanziamento (2017)”. Così da palazzo di città motivano la scelta di non realizzare l’opera.

L’impianto a biomasse sarebbe stato capace di produrre 40 chilowatt termici da utilizzare per i fanghi di depurazione. Sarebbe dovuto sorgere in località Maroccia grazie a fondi PSR Campania 2014/2020. Costo circa 500mila euro.

La reazione della minoranza

Soddisfazione è stata espresso dal comitato La Forza Di Cambiare. Quest’ultimo si è battuto contro l’impianto a biomasse organizzando una serie di incontri per sensibilizzare i cittadini ed evidenziare i possibili rischi che lo stesso avrebbe potuto determinare.

“All’inizio abbiamo letto e approfondito il progetto che la Giunta Comunale aveva presentato alla Regione”, ricorda Luigi Maurano, esponente di minoranza.

E prosegue: “Quando poi ci siamo accorti che tale intervento sarebbe stato dannoso per il Comune di Castellabate, con determinazione abbiamo sollevato la questione, sensibilizzato i cittadini su questo tema e ribadito in maniera forte e chiara il nostro no all’impianto a biomasse”,

“Ma questo risultato è stato possibile anche grazie all’apporto fondamentale degli esperti nel settore scientifico, dei Comitati Civici che hanno organizzato manifestazioni di piazza e dei cittadini che hanno iniziato una raccolta firme”, osserva Maurano.

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