Capaccio, Città Libera su cinema Myriam: “Ricostruire dov’era e com’era

Redazione Infocilento

Riceviamo e pubblichiamo, di seguito, nota stampa dell’associazione Città Libera di Capaccio Paestum in merito alla vicenda dell’ex cinema Myriam. Ecco il testo del comunicato.

“DOV’ERA E COM’ERA”. E questo, secondo il nostro serio e disinteressato parere, dovrà essere il range entro cui l’Amministrazione comunale di Capaccio Paestum dovrà confrontarsi dopo l’avvenuto rigetto da parte della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino della proposta di variante urbanistica avanzata dal medesimo ente civico. La proposta di variante è finalizzata alla ricostruzione, con profonde modifiche di volume, di sagoma, dei prospetti e di sedime, dell’ex cinema Myriam: restituendo, di fatto, un organismo edilizio con caratteristiche planivolumetriche e tipologiche completamente diverse rispetto all’edificio preesistente. Aspetti che sono stati più volte oggetto di confronto democratico sia sui social sia nelle sedute del consiglio comunale. Difatti, in più occasioni i consiglieri comunali di minoranza hanno espresso perplessità e chiarimenti sulle procedure adottate. Secondo quanto appreso dagli organi di stampa, riteniamo doveroso riportare i punti essenziali enunciati nel parere paesaggistico: a) – la tipologia del nuovo fabbricato deve riproporre, con il doppio ordine di portici, l’elemento architettonico che caratterizza l’intero comparto edilizio storico di Piazza Santini; b) – nel perimetro della zona omogenea denominata A2 (di interesse storico – artistico), le zone G2 e G4 di cui al vigente PRG rappresentano null’altro che sottozone della zona A2, e vi si possono prevedere soltanto interventi di tipo conservativo, quali manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro scientifico e risanamento conservativo (in totale difformità a quanto affermato dal Responsabile Unico del Procedimento); d) – la normativa delle zone A2 è coerente con gli obiettivi di tutela perseguiti dalla Soprintendenza. Prendiamo atto che i motivi ostativi esposti nel provvedimento di tutela della Soprintendenza sono il risultato sconfortante – e di questo ne siamo profondamente dispiaciuti – raggiunto dall’Amministrazione comunale in questi diciotto mesi di iter amministrativo; in cui si rileva una traslazione del procedimento amministrativo prescelto (atto di permuta, prima e pubblicistico – espropriativo, poi) che rischia di rallentare notevolmente la ricostruzione del cinema – teatro, tanto sperato dalla cittadinanza. Di conseguenza, anche il risultato del concorso di idee in itinere di Piazza Santini non potrà sfuggire alla normativa vincolistica delle zone A2. Diversamente, andremmo a spendere € 35.000 presi dalle tasche dei nostri cittadini inutilmente e senza costrutto. Per quanto esposto, invitiamo il Sindaco Alfieri e l’Amministrazione comunale a provvedere all’adozione di procedure tecnico – amministrative finalizzate ad accelerare la fedele ricostruzione dell’ex cinema Myriam alla luce della normativa vigente e nel rispetto del regime vincolistico, il quale è finalizzato alla tutela dei valori storico – culturali del borgo della Riforma di Capaccio Scalo.

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