Scavi ad Albanella: stop alle ricerche

Katiuscia Stio

Non hanno avuto riscontri immediati le attività di scavo iniziate nei giorni scorsi in località Bosco Camerine, su disposizione della Dda di Salerno. Per tali ragioni si è avuta la sospensione momentanea delle ricerche anche perché, sembrerebbe che la sospensione sia da ricollegare alla necessità di utilizzo di mezzi meccanici più idonei alle operazioni, data la particolare conformazione orografica dell’area interessata. Ancora col fiato sospeso restano tutte le popolazioni del circondario, in ordine alla notizia che ha destato scalpore e allarme. 

Gli elementi sino ad ora emersi nel corso delle attività di ricerca compiute dagli inquirenti, lasciano aperte due ipotesi: la ricerca di resti umani vittime di lupara bianca e l’individuazione di rifiuti oggetto di smaltimenti illeciti. Attività delittuose poste in essere una decina di anni fa da uno dei clan più agguerriti della camorra campana. Le dichiarazioni del nuovo e misterioso collaboratore di giustizia lascerebbero aperte tutte e due le ipotesi riguardanti le attività di ricerca e scavo che in questi giorni hanno interessato la zona delle colline di Albanella.

Da una serie di testimonianze raccolte tra i residenti, si vocifera di un prosieguo delle ricerche, che potrebbero confermare o smentire del tutto le dichiarazioni del collaboratore. I residenti, ritornando indietro con la memoria, hanno ricordato gli anni più bui per lo strapotere camorristico anche a sud di Salerno. Non a caso, a poche centinaia di metri dalla località oggetto della nuova indagine, il 19 maggio 1979 venne tratto in arresto il capo della nuova camorra organizzata, Raffaele Cutolo, che in questa zona stava trascorrendo il suo unico periodo di latitanza dorata dopo aver messo in scena una clamorosa evasione dall’ospedale psichiatrico di Aversa. 

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