Giustizia lumaca al Tribunale di Lagonegro, parte la riorganizzazione

Comunicato Stampa

Un numero di magistrati insufficiente accompagnato da uno dei turn over più elevati d’Italia, una percentuale di arretrato nel settore civile tra le più alte in assoluto, il progressivo depauperamento del personale della cancelleria in servizio ed il sovraccarico di adempimenti sono solo alcune delle cause che hanno spinto, il Presidente del Tribunale di Lagonegro, Luigi Pentangelo, a riorganizzare il lavoro della sezione civile attraverso un decreto pubblicato nei giorni scorsi.

Dal 2013 il Tribunale di Lagonegro ha ampliato il suo circondario inglobando tutti i comuni che facevano capo all’area di competenza del Tribunale di Sala Consilina, da allora sono trascorsi 7 anni e come avevano previsto molti addetti ai lavori all’epoca, la chiusura del Tribunale di Sala Consilina non avrebbe portato alcun miglioramento nella risposta delle domanda di giustizia da parte dei cittadini. Una boccata di ossigeno è arrivata nei giorni scorsi con l’insediamento di un nuovo magistrato assegnato al settore civile e che ha portato a 9 il numero dei magistrati in servizio rispetto ai 10 previsti dalla pianta organica. In base ai dati forniti dal Ministero della Giustizia il Tribunale di Lagonegro nel settore civile ha una percentuale di arretrato pari al + 34 % rispetto alla media nazionale che è del + 21 %, dato che colloca Lagonegro al 131esimo posto su 140 tribunali nazionali.

“La principale causa dell’instabilità organizzativa della sezione, come più in generale di tutto il tribunale di Lagonegro – viene evidenziato nel provvedimento del presidente Pentangelo – risiede nel tasso elevatissimo di mobilità dei magistrati. A ciò si aggiunge, con effetto di amplificazione dei risvolti patologici del turn over, la sfasatura temporale tra il momento (precedente) della partenza dei magistrati uscenti e il momento (successivo) dell’arrivo dei magistrati entranti. Sfasatura che determina la scopertura del posto e la cui durata, nonostante ogni volta l’intervento richiesto dal tribunale (con i relativi oneri d’organizzazione per l’avvio del procedimento) dei provvedimenti ministeriali di posticipato possesso dei magistrati uscenti, si prolunga sempre troppo oltre la capacità di sopportazione dell’ufficio”.

Dalla lettura di un recente studio condotto dall’Ufficio statistico del CSM, aggiornato con i trasferimenti avvenuti sino a fine 2018, a riguardo della distribuzione dell’indicatore di turnover per ciascun ufficio giudiziario giudicante e requirente di primo e secondo grado, emerge che Lagonegro è il tribunale posizionato al secondo posto in Italia quanto al fenomeno del turn over”. Pentangelo individua tra le cause di sofferenza del Tribunale “la mancanza di elasticità organizzativa conseguenza di una pianta organica magistrati di sedici giudici, ovvero inferiore a ventuno unità, misura che generalmente viene ritenuta dover essere quella minima necessaria per l’efficiente funzionamento degli uffici giudiziari”.

Uno dei settori con il maggior numero di cause iscritte a ruolo è quello delle esecuzioni: per quanto riguarda quelle mobiliari risultano pendenti 1237 procedure e tra queste il 4,4 % ha una durata superiore ai dieci anni, invece per ciò che concerne quelle immobiliari le procedure pendenti sono 10262 e tra queste il 36,9 % ha una durata ultradecennale. Con riguardo alla gestione dei procedimenti di espropriazione forzata immobiliare ed ai procedimenti concorsuali il Presidente del Tribunale evidenzia che “la difficoltà è derivante dalla crisi economica in atto e i cui effetti si riverberano direttamente sulla fruttuosità dei procedimenti, proprio nel loro punto più strategico che è la vendita del bene pignorato”.

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