“Anema e Sore” la pizza buona di Capaccio

Bruno Sodano

Siamo a Capaccio, in una zona molto trafficata ma poco vissuta, la famosa statale numero 18. Anema e Sore si fa notare poco, dalla strada, ma basta entrarci per rimanerne colpiti. Arredamento molto colorato, stile mediterraneo, in un clima molto informale. Così, Pietro Mazza, ex calciatore, ha deciso di investire nel suo paese di origine per fare un qualcosa in più che andasse oltre la solita routine. La sua pizza, eseguita dal pizzaiolo Armando Pinto, è molto buona. Il menu è vario così come gli antipasti. I fritti sono davvero ben eseguiti ed oltre la fattura sono buoni di qualità. Le montanarine si fanno mangiare con gusto. I crocchè appetitosi e le frittatine mantengono succoso l’interno in una panatura asciutta e croccante. 

Tornando alle pizze c’è solo l’imbarazzo della scelta. Si spazia molto fra le classiche della tradizione unite a gusti particolari e non scontati. L’impasto è ben idratato e la struttura del cornicione è pronunciata. Non mancano certo le fuori menù con prodotti freschi e stagionali. Esaustiva la carta delle birre e come vini figurano solo quelli di una cantina cilentana. 

Una realtà easy, smart, che mira a diventare un punto di riferimento nell’area capaccese. Da non dimenticare la cortesia in sala della solare collaboratrice Emanuela Gregorio

Disponibile sia servizio delivery che asporto con apertura sia a pranzo che a cena. 

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