Albanella: carabinieri riprendono a scavare. Si cercano cadaveri?

Katiuscia Stio
Carabinieri

ALBANELLA. Era il 15 maggio del 1979 quando i carabinieri fecero irruzione in un rudere di campagna trasformato in un autentico bunker. Lì aveva trovato rifugio il latitante Raffaele Cutolo. Albanella era diventata un punto di riferimento per la Nuova Camorra Organizzata. Secondo alcuni lo è rimasta anche dopo considerato che qui furono arrestati alcuni fedelissimi di Cutolo negli anni successivi. Ma il legame tra Albanella e la malavita potrebbe avere ulteriori legami, macabri.

I carabinieri della compagnia di Agropoli ieri, insieme ai vigili del fuoco, hanno iniziato a scavare in località Bosco Camerine, al confine con Castelcivita. “È scomparsa una persona, la stiamo cercando”, fanno sapere i militari. E in effetti è la verità: si cerca una persona, anzi probabilmente più di una, scomparsa ma molti anni fa, all’improvviso e ormai cadavere. Ecco il perché degli scavi.

Si è cercato di mantenere il riserbo ma i residenti hanno visto chiaramente che l’attività dei militari non era propria di una operazione di ricerca di qualcuno allontanatosi di casa. Si scavata, seguendo forse le indicazioni di un pentito, probabilmente alla ricerca di vittime di camorra di quasi mezzo secolo fa sulla base di indagini delle Procure di Napoli e Salerno.

Gli scavi sono andati avanti fino alle 23, poi sono stati sospesi e ripresi all’alba. Ci sono anche delle ruspe in azione al confine con località Serra di Castelcivita. Al momento non è stato trovato nulla ma la vicenda è quantomeno inquietante.

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