Agropoli, commercianti protestano: in zona rossa disparità e paradossi

Gennaro Maiorano

AGROPOLI. Negozi e mercati chiusi e cineserie aperte, con la vendita anche di prodotti non necessari. La denuncia arriva da alcuni negozianti agropolesi ma il problema non è soltanto locale se si pensa che diverse associazioni di commercianti italiane hanno segnalato il problema. Nelle zone rosse, quali la Campania, vi sono limitazioni alle attività. Molte, come quelle che vendono abbigliamento, scarpe e accessori sono state chiuse. Ma ci sono poi maxi store stranieri che vendono anche questi prodotti.

“E’ regolare che restino aperti, il codice Ateco non prevede limitazioni per loro, ma bisognerebbe anche controllare gli articoli che vendono” , denuncia un negoziante agropolese. “Non è possibile che noi dobbiamo restare chiusi e poi è si possono acquistare abiti, accessori o addobbi di Natale in questi maxi store, bisognerebbe controllare”, aggiunge.

Ma il problema non è soltanto per gli store cinesi: anche i supermercati restano aperti talvolta vendendo prodotti non necessari, mentre i piccoli negozi che si occupano di vendere solo quell’articolo restano chiusi.

Per Confocommercio si tratta di un paradosso: “Si chiudono negozi considerati ‘non necessari’ e si consente ad attività della grande distribuzione, che restano aperte perché vendono beni necessari come ad esempio gli alimenti e le bevande, di approfittarne anche per vendere altro. Questa disparità di trattamento è a nostro avviso vergognosa”.

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