Il Parco di Paestum si candida al Marchio del patrimonio europeo

Ernesto Rocco

Si sono chiusi lo scorso 2 novembre i termini per presentare le domande alla preselezione dei siti italiani da candidarsi al Marchio del patrimonio europeo nell’ambito della selezione 2021, così come stabilito dal bando relativo (decreto del Segretario generale MiBACT n. 265 del 15 maggio 2020, consultabile qui).
Sono sei i progetti di candidatura che sono stati regolarmente trasmessi al Segretariato generale del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo e tra questi vi è anche l’area Archeologica di Paestum.

Ci sono inoltre Santuario di Ercole Vincitore a Tivoli (Roma), di pertinenza dell’Istituto autonomo MiBACT Villa Adriana e Villa d’Este, la Città di Sarzana-centro storico, il Parco letterario Ernst Bernhard – Campo di internamento Ferramonti di Tarsia e quello di Ventotene, infine il sito tematico nazionale, denominato Terre d’acqua, terre nell’acqua. Delta del Po e Venezia.

La candidatura dell’Area archeologica di Paestum arriva da parte del Parco archeologico di Paestum e Velia.

Entro l’8 febbraio 2021 la Commissione ministeriale, che verrà appositamente costituita dal Segretario generale MiBACT con suo decreto, dovrà valutare i siti migliori dal punto di vista della rilevanza europea, della qualità progettuale e della capacità operativo-gestionale, al fine della presentazione delle candidature, fino a un massimo di due, alla Commissione europea entro il 1° marzo 2021.
Come da procedura selettiva stabilita dalla Decisione istitutiva del Marchio del patrimonio europeo, la (UE) 1194/2011 (consultabile qui), solo un sito potrà essere insignito del riconoscimento per ciascuno Stato membro partecipante all’iniziativa.

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