Maltempo e tragedia di Albanella: Uncem chiede stato di calamità

Katiuscia Stio
Vincenzo Luciano

Ieri sera, e per tutta la notte, si è consumato l’ennesimo disastro ambientale: torrenti esondati, fiumi in piena, allagamenti a strutture private e pubbliche, strade dissestate e chiuse al transito, frane, detriti, alberi abbattuti. Ma la tragedia più grande ha portato via la vita alla giovane Desirée, travolta e uccisa dalla furia del torrente Malnome di Albanella. Aveva 26 anni e il sogno, ora spezzato, di una vita da costruire.

Una tragedia che colpisce tutti e che si lascia dietro vuoto, impotenza e rabbia. I Comuni colpiti dalle abbondanti piogge di ieri sono ancora al lavoro per cercare di rimuovere detriti, fango, frane, allagamenti, mettere in protezione versanti, strutture private e pubbliche. In prima linea operano gli operai delle Comunità Montane, i volontari della Protezione civile, le forze dell’ordine ed anche i tanti Sindaci e amministratori, in queste ore, ancora per strada verificare, con i tecnici, la portata del disastro.

“Come Uncem Campania si chiede alla P. C. regionale di intensificare gli interventi in tutta l’area colpita, in particolare quella del Calore e degli Alburni, di compiere i dovuti sopralluoghi per verificare le forti criticità presenti anche per le aziende private, oltre che per le infrastrutture pubbliche”, fa sapere il presidente Vincenzo Luciano.

“L’Uncem, unitamente ai Comuni e alle CC. MM. Interessate, chiede lo stato di calamità naturale e di emergenza per i forti danni subiti – prosegue – Abbiamo bisogno di prevenzione del dissesto e di cura dei territori interni e montani, di individuare risorse, anche servendosi del Recovery Fund, per la messa in sicurezza dei nostri territori, per la difesa e tutela dei versanti, per la protezione delle nostre comunità. Servono fondi direttamente ai Comuni; non si può più attendere, ne va della vita di ognuno”.

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