Regionali: quattro rappresentanti per Cilento e Diano

Ernesto Rocco

Senza storia la sfida per le regionali in Campania. Vincenzo De Luca sfiora il 70% delle preferenze e si conferma presidente della giunta regionale. Il risultato non è mai stato in dubbio con l’ex sindaco di Salerno che prende il triplo dei voti del candidato di centro destra Stefano Caldoro, fermo al 17%. Valeria Ciarambino, rappresentante dei 5 Stelle, ottiene il 10% dei voti.
9 i consiglieri regionali in Provincia di Salerno. Solo due all’opposizione considerato che De Luca ha superato il 65%.

Elezioni regionali: i partiti di opposizione

Tra i pentastellati l’unico ad evitare la figuraccia è il capaccese Michele Cammarano che resterà a palazzo Santa Lucia se la distribuzione dei resti glielo consentirà.

Nel centro-destra fuori Forza Italia che non ottiene il quorum. Non eletti il sindaco di Castellabate Costabile Spinelli, così come Antonietta Coraggio, vicesindaco di Vallo della Lucania. Il primo partito è al momento Fratelli d’Italia con Nunzio Carpentieri che è avanti sul sindaco di Santa Marina Giovanni Fortunato. La Lega non riesce ad entrare in consiglio regionale. In caso contrario concreto sarebbe la possibilità di eleggere cilentano Attilio Pierro. Fuori l’agropolese Gisella Botticchio e il valdianese Valentino Di Brizzi al di sotto delle aspettative.

Gli eletti nelle liste di De Luca

Per il centro sinistra il Pd si conferma il primo partito e in Provincia di Salerno dovrebbe ottenere due rappresentanti in assise: a Franco Picarone si affiancherebbe il cilentano Simone Valiante che conferma la sua leadership nel Cilento. Luca Cascone è eletto nella lista De Luca presidente (nel Cilento il consigliere uscente è vittorioso a Camerota); non sfigura l’ex sindaco di Albanella Renato Iosca.

In Campania Libera a lungo si è registrato un testa a testa tra Nello Fiore e Nino Savastano (in vantaggio) sostenuto dalle amministrazione comunali di Agropoli e Capaccio Paestum. In quest’ultimo centro sfonda confermandosi il primo eletto. Flop ad Agropoli benché fosse sostento dal sindaco Adamo Coppola. Il malessere nei confronti del primo cittadino si traduce in sole 560 preferenze per il candidato al consiglio regionale. Un solo eletto nel Psi: è testa a testa tra Andrea Volpe e Antonello di Cerbo; non riescono ad essere eletti Giovanni Guzzo di Novi Velia e Luca Sabatella di Capaccio Paestum.

In Italia viva sfonda Tommaso Pellegrino che entra in consiglio regionale. Elvira Serra, ex vicesindaco di Agropoli, ottiene buoni risultati nella sua città con oltre mille voti, un dato che la legittima quale proposta alternativa all’amministrazione in carica, considerato che è sfumata l’elezione a palazzo Santa Lucia.

L’assessore uscente Corrado Matera, di Teggiano, è primo con Fare Democratico e in base al risultato della lista potrebbe essere anche lui eletto. Seconda Maria Ricchiuti, ex sindaco di Novi Velia. Non ottengono il quorum necessario ad eleggere direttamente un consigliere le altre liste. Fuori, tra gli altri, il sindaco di Sant’Arsenio Donato Pica candidato con Noi Campani. La definitiva assegnazione dei seggi in consiglio regionale sarà stabilita anche in base alla spartizione dei resti.

Lo scenario locale

Lo scenario locale offre molti spunti di riflessione: Tommaso Pellegrino è leader nel Vallo di Diano, si conferma della forza politica di Franco Alfieri a Capaccio Paestum ma cala la sua influenza ad Agropoli

Al di sotto delle aspettative l’ex sindaco di Castellabate Costabile Spinelli. Simone Valiante ottiene una buona affermazione nel Golfo di Policastro, domina a Vallo della Lucania e nei centri limitrofi, non sfigura ad Agropoli, città per lui da sempre ostile e si prepara a rappresentare il Cilento a palazzo Santa Lucia.

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