20 anni di Santomiele: un cortometraggio per celebrare il fico, il Cilento e un modello d’impresa sostenibile

Comunicato Stampa

A Prignano Cilento, sabato 12 settembre (ore 19:30), all’opificio Santomiele si terrà una serata-evento (ingresso solo su invito) pensata per vivere i 20 anni dell’azienda in modo del tutto originale. “C’era una volta un ficheto”. Non è una fiaba, ma potrebbe essere l’incipit giusto per iniziare questo racconto. Una storia d’amore per il territorio, per la sua memoria e per la fichicoltura.

È qui, infatti, in un ficheto del Cilento, che inizia la storia dei due custodi del fico, frutto pregiato, divenuto simbolo del Cilento. Antonio Longo e Corrado Del Verme sono stati capaci di trasformare il proprio sogno, elevando questo frutto a vero gioiello gastronomico, in una realtà consolidata e rappresentativa. Non solo in Campania. Una storia, quella di Santomiele, che per la prima volta in assoluto viene raccontata attraverso un cortometraggio, ideato e autoprodotto dall’azienda stessa assieme ai collaboratori della Santomiele. 

Intitolato “Kαιρός”, il filmato vuole raccontare e dialogare, lanciando un messaggio forte e positivo. Un appello, in realtà, rivolto a chi pensa che queste terre del Sud non possano offrire nulla ai più giovani: “abbiamo una miniera – affermano i due imprenditori cilentani – e non sempre ce ne rendiamo conto. Dialogare con i ragazzi, farli entrare nella filiera, ha dato vita a uno scambio. E’ stato sorprendente vedere come hanno voluto rappresentare i valori della Santomiele attraverso delle opere che saranno esposte durante la serata”. 

L’arte chiama arte, in un tempo perfetto, che si collega appunto al titolo del cortometraggio: “aprendo quel portone, si accede a un mondo fantastico“, spiegano i custodi del fico della Santomiele. L’esposizione, in aggiunta alla prima assoluta del corto, vuole simboleggiare anche che tutto questo “è una possibilità per restare e per fare a casa propria“. È un tempo qualitativamente valido, che si concilia con l’azione umana del tramandare e innovare la tradizione.

Come? “Creando dalla terra”. Un esempio emblematico è la costruzione di una rete di fornitori sul territorio: molti sono giovani, laureati, ritornati per non essere costretti ad andare via. Mattia Peluso, Vincenzo Palladino sono alcuni di questi ragazzi che hanno deciso di coltivare il fico e poter vivere in Cilento. La loro è una storia nella storia. 

Tutto questoconduce anche a un’altra riflessione: Santomiele è stata capace di creare un modello di sviluppo territoriale sostenibile? Esistono modelli del genere? Come si possono evolvere? A queste domande si proverà a dare risposta durante la serata, condotta dalla giornalista Maria Rosa Monaco della Rai, assieme a un nutrito parterre di professionisti. Dall’arte all’economia, quindi, il fico Santomiele diventa il filo conduttore di una serata dai più livelli di lettura e sempre dal gusto unico.

NOTE:

Regista Attilio Rossi

Sceneggiatura Antonio Longo e Corrado Del Verme

Film girato nei ficheti del terroir del borgo di Giungano e nel giardino dell’ Opificio Santomiele. 

Titolo del testo musicale “Non Rubarmi niente” di Mario Mineo (anno 1964)

Attori protagonisti: giovani  cilentani e artigiane della Santomiele

Condividi questo articolo
Exit mobile version