Percorso di San Matteo: “si continua ad errare”

Redazione Infocilento
San Matteo

Dal 21 agosto, con “L’alzata del panno dell’Evangelista” che illustra il Santo che nel 1534 fa scaturire una tempesta sul mare allontanando il pericolo di una invasione turca (non saracena!) Prendono il via le iniziative per la festività di San Matteo che proseguiranno fino alla solennità del 21 settembre. Le sue reliquie furono portate a Salerno tramite un percorso iniziato da Casal Velino. Tale tragitto tende ad essere oggi oggetto di iniziative, alcune delle quali contrastano con la realtà storica.

“Accanto ad alcune visite a località , come Rutino, ove la sosta della processione con le reliquie dell’Apostolo si fermò e, secondo l’agiografia, una provvidenziale sorgente dissetò i fedeli condotti da Giovanni, vescovo di Capaccio (954), si continua, ad errare, per ostentate finalità di fede e di “turismo religioso”, incluse anche in progetti “finanziati”, ad indicare quali tappe del percorso della processione, che in una seconda fase collegò la sede diocesana di Capaccio ( presso l’attuale chiesa della Madonna del Granato) con Salerno, una serie di località che per i tempi riportati dall’agiografia e per una minima conoscenza del territorio non potevano essere toccati dall’itinerario”, osserva lo storico Antonio Capano.

Il percorso di San Matteo è stato ampiamente illustrato in una recente pubblicazione che si è basata sulla conoscenza delle fonti, della bibliografia e del territorio, segnalando sulla carte IGM (1:100.000) l’ipotesi verosimile del percorso dopo puntuali sopralluoghi (A. CAPANO – P. FERNANDO GIULIANI MAZZEI, La traslazione delle reliquie di San Matteo da Casal Velino a Capaccio e a Salerno lungo le antiche vie (954 d. C.), (Analisi di un percorso tra agiografia e storia, Ilmiolibro.it 2017) : Casal Velino con Acquavella>Stella Cilento>Omignano> Sessa Cilento>S. Mango> Mercato>Rocca Cilento>Rutino>Copersito>Torchiara>Prignano Cilento>Ogliastro Cilento>Eredita>il Varco Cilentano>Capaccio (Cattedrale altomedievale presso l’attuale Madonna del Granato)> falde Nord (Strada del Procaccio) del M. Soprano>Albanella> Tempa della Coppola>Altavilla S.>Case Mennella (tracciato della Via Popilia)>il Fiume Sele (attraversamento presso l’antica Statio ad Silarum)>loc. S. Paolo>Eboli>Battipaglia>l’antico percorso della Via Popilia corrispondente all’attuale Strada Statale per Bellizzi- Pontecagnano> loc. S. Leonardo> il tratto litoraneo per Salerno > l’ingresso in città attraverso una delle porte della cinta longobarda> la chiesa di S. Maria Genitrice, presso la quale si costruirà la cattedrale fondata da Roberto il Guiscardo e inaugurata da papa Gregorio VII (1084).

“Tale itinerario potrebbe compiersi nei tempi attuali, drammaticamente colpiti dal coronavirus, quale percorso penitenziale di una salvifica , e non turistica, “Via di San Matteo”, suggerisce Antonio Capano.

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