Cilento, falò di Ferragosto nonostante i divieti

Luisa Monaco

Notte di Ferragosto e falò in spiaggia. Si tratta di una tradizione che quest’anno, causa emergenza covid, almeno teoricamente, sarebbe dovuta saltare. Diversi comuni, infatti, hanno disposto il divieto di accensione di falò sul litorale; in alcuni casi imposto anche il divieto di accesso alla costa in orario serale. Di fatto i provvedimenti sono rimasti disattesi in alcuni centri costieri.

Ad Agropoli il sindaco Adamo Coppola ha elogiato il lavoro congiunto di Polizia Municipale, Guardie Ambientali, protezione civile e forze dell’ordine che hanno controllato le spiagge. Non sono mancate però trasgressioni. Così presso la spiaggia della Licina c’è stato comunque chi ha organizzato dei falò. Proteste dei residenti della zona e dei bagnanti che questa mattina si sono ritrovati sulla spiaggetta i residui della sera precedente.

Ma Agropoli non rappresenta un caso isolato: a Mezzatorre di San Mauro Cilento, in un tratto di litorale, alcuni turisti questa mattina si sono armati di tanta pazienza per rimuovere dalla costa bottiglie di plastica e vetro, residui di carta e cartone che erano stati abbandonati la sera precedente.

Una situazione simile si è registrata anche a Capaccio Paestum e a Lentiscelle, nel comune di Camerota. Qui sulla spiaggia erano presenti rifiuti di vario genere che gli operai di Smile e Sarim hanno dovuto rimuovere per consentire ai bagnanti di ritrovare una spiaggia in condizioni degni.

Da palazzo di città hanno annunciato che indagheranno per provare a risalire agli autori di questo scempio. Chiedono interventi anche i bagnanti della spiaggia dei Piani a Pioppi dove tra i rifiuti è spuntata anche una siringa.

Questi sono soltanto alcuni esempi registrati sul territorio poiché in molte altre zone, soprattutto isolate, si sono registrati altri casi simili.

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