Castellabate, invasione di alghe al Pozzillo: scoppia polemica

Elena Matarazzo

CASTELLABATE. “Una spiaggia sporca, pericolosa per passanti, bagnanti e bambini”. Così un gruppo di turisti definisce la situazione del litorale del Pozzillo nel Comune di Castellabate.
A creare malcontento i cumuli di posidonia spiaggiati. Una pianta marina questa, che è certamente sinonimo di qualità del mare ma che, una volta accumulata a riva, rappresenta un problema per i bagnanti.

“La spiaggia è totalmente invasa da giorni da alghe ed è impossibile fare il bagno”, dicono dei vacanzieri annunciando la volontà di avviare una petizione per chiedere interventi. Del caso sono state anche informate le autorità comunali dalle quali si attende risposta: “Spero – dice uno di loro – che la risposta del sindaco non sia come quella ricevuta da tante persone del posto… se non vi piace questa spiaggia andate altrove… sarebbe la morte di questo posto magnifico e la totale disfatta di un’amministrazione comunale.
Non so se la soluzione è bloccata in qualche cavillo burocratico/amministrativo o nella volontà dell’amministrazione, ma spero almeno in una risposta celere e reale da parte del Sindaco Costabile Spinelli. Almeno – prosegue- se la risposta è effettivamente non si può fare niente, io e tanti altri turisti che condividiamo lo stesso pensiero andremo via da San Marco di Castellabate per spendere le nostre vacanze altrove”.

In attesa di risposte un gruppo di bagnanti ha deciso di avviare da sé la rimozione delle alghe.

Questa non è l’unica criticità che si registra sul territorio di Castellabate.
Alcune persone chiedono più controlli contro l’occupazione abusiva del litorale, in modo particolare presso le spiagge libere adiacenti al lido “Lo Scario”, a Santa Maria di Castellabate dove diversi ombrelloni vengono lasciati per occupare un tratto di spiaggia. “Quando la mattina arriviamo qui – dice una bagnante – troviamo gran parte della spiaggia occupata con ombrelloni e lettini, molti dei quali sono vuoti. I proprietari giungono solo a tarda ora”.

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