Giungano: ecco le regole per la tutela della quieta pubblica

Angela Bonora

Il primo cittadino di Giungano emana un’ordinanza finalizzata a garantire la quiete pubblica. La decisione è stata presa, in seguito a numerose segnalazioni, riguardo ad episodi e schiamazzi che creano disturbo alla quiete dei residenti, specialmente nelle ore notturne, ad opera di minori. In particolare, i giovani si “divertono” a disturbare i residenti, soprattutto nel centro storico, suonando campanelli e bussando ai portoni persino con bastoni in ore serale e notturni e giocando con il pallone nelle vie pubbliche.

Lo scopo dell’ordinanza è quello di evitare possibili disturbi per le persone, specialmente per gli anziani che hanno il diritto di riposare in tranquillità.

Il sindaco, Giuseppe Orlotti, ordina, fino al 14 settembre di rispettare le seguenti regole:

  • è obbligatorio vigilare affinché all’esterno dei locali e in particolare all’uscita dagli stessi, i frequentatori evitino comportamenti dai quali possa derivare pregiudizio alla quiete pubblica e privata. A tal fine, si potranno somministrare alimenti e bevande solo se consumati all’interno dei locali o negli spazi di pertinenza;
  • è vietato abbandonare bottiglie e altri contenitori di vetro, lattine, residui di consumazioni, cocci e simili per strada e nelle vicinanze degli esercizi pubblici e commerciali del settore alimentate e relativi spazi di pertinenza;
  • è vietato scorrazzare ripetutamente in gruppo, senza giustificato motivo, con motocicli per le zone abitate (centro storico) in orari serali e notturni;
  • è vietato giocare a pallone sulle vie e piazze pubbliche;
  • resta vietata ogni forma di assembramento, nel rispetto comunque della distanza interpersonale di almeno un metro.

Inoltre, l’amministrazione si riserva di adottare specifici provvedimenti, nel caso in cui si verificano particolari fenomeni di degrado e di disturbo della quiete pubblica o non vengano rispettati gli orari e le indicazioni elencate.

Le violazioni dell’ordinanza saranno punite con l’applicazione della sanzione pecuniaria da un minimo di 25 euro ad un massimo di 500 euro.

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