Sanza: pellegrinaggio sul Cervati, si lavora per dare continuità alla tradizione

Redazione Infocilento

C’è un popolo intero in fermento. Ci sono poi gli emigranti che vivono all’estero che aspettano di sapere se il rito millenario della salita al Monte Cervati per portare in vetta la Madonna della Neve per il novenario, quest’anno si svolgerà, come sempre. In realtà neppure la pandemia Spagnola, nel 1918, nonostante la guerra, fermò quello che da tutti è riconosciuto con uno dei riti più affascinanti che si consuma ogni anno nel Mezzogiorno. Tradizioni, culto, fede e ritualità. Non vi è dubbio, parte integrante dell’antropologia di una società meridionale che non rinuncia alla sua rigenerazione che si verifica ogni anno il 26 luglio e poi la notte del 4 agosto.

La questione però, in questo strano 2020, è molto complessa. Fino a qualche giorno fa, insomma, la pandemia da Covid ha fermato il mondo. Quanti funerali non si sono celebrati; quanta tristezza. Quante gioie negate; annullati matrimoni, battesimi e feste religiose. Il mondo si è fermato. Sono tanti gli sforzi per un ritorno alla normalità. Si tenta di riconquistare il tempo smarrito ritornando a vivere, con limitazioni, è chiaro. Ma si tenta di ritornare alla vita. Riaprono le discoteche, si ritorna a giocare a calcetto, si annullano le restrizioni per ristoranti e bar, ma non si possono effettuare processioni religiose. A tal proposito, qualche giorno fa, in una nota diffusa dalla Diocesi di Teggiano-Policastro a firma del vescovo Mons. Antonio De Luca, sono state diffuse alcune linee unitarie, valide per le Diocesi della Campania, su alcuni aspetti della celebrazione dei sacramenti in tempo di emergenza sanitaria. Tra le tante indicazioni, si dà la possibilità di celebrare le Prime Comunioni nel nuovo anno pastorale (vale a dire dal 1° settembre, la Celebrazione delle Cresime rimane temporaneamente sospesa, si celebrano i Matrimoni e poi il capitolo delle Processioni e feste patronali. Qui si afferma, testualmente: in attesa di una interpretazione più soddisfacente del recente Decreto (11 giugno 2020) del Ministero sulle “modalità di svolgimento delle processioni religiose”, soprattutto in ordine alla sicurezza sanitaria e all’attribuzione delle responsabilità, si conferma quanto già stabilito, e cioè: «Le processioni e feste patronali, per altro già non consentite dalle attuali prescrizioni del Governo, siano sospese fino a nuove disposizioni. Rientrano in tale provvedimento anche quelle manifestazioni che prevedano, pur senza il concorso di popolo, il portare la statua del santo per le strade, ecc..».

Dunque, nel caso della millenaria processione, chiamiamola così, della Madonna della Neve a Sanza verso il Monte Cervati, è evidente il diniego. Il popolo di Sanza che con il suo comportamento esemplare durante tutto il periodo di chiusura ha dimostrato nei fatti il rispetto rigoroso delle norme anti Covid ora però non ci sta. La tradizione millenaria della Madonna della Neve si basa innanzitutto sulla fede per la Madonna con la quale il sentimento, diciamolo pure, è viscerale e si esprime con quella corsa in spalla dei Marunnari che non si è mai fermata nei secoli. La pensa così anche il sindaco di Sanza, Vittorio Esposito.

“Siamo pronti ad ogni intervento utile a garanzia delle norme di sicurezza anti Covid – ha affermato il sindaco Esposito – ci faremo carico dell’effettuazione dei tamponi a tutti i Marunnari, se è necessario. Predisporremo un servizio d’ordine con l’ausilio della Protezione Civile e dei confratelli dell’antica Arciconfraternita. Ma la Madonna di Cervati deve essere portata in vetta il 26 luglio e riportata in paese il 5 agosto. Sono sempre stato rispettoso, e lo sarò sempre, della legge. Una legge, che ora, in questo momento, autorizza lo svolgimento delle sagre, che autorizza i giovani a ritornare in discoteca. Una legge che non può non tener conto che l’ascesa al Monte Cervati è all’aria aperta, con spazi che consentono il distanziamento. Una legge che non può non tener conto della sensibilità e dell’intelligenza dei miei concittadini che ben sanno quali comportamenti assumere pur di non diffondere il virus, che tra l’altro, va ricordato, qui non c’è per fortuna. Non siamo stati comune zona rossa, abbiamo contato un solo caso, asintomatico e dichiarato guarito da due mesi. Soprattutto ci troviamo dinanzi ad un popolo che è assolutamente rispettoso delle norme. Dunque faccio appello innanzitutto a Mons. Antonio De Luca, Vescovo della diocesi di Teggiano Policastro, a comprendere ed autorizzare l’ascesa al Cervati della Madonna della Neve. Nel contempo informeremo il Prefetto di Salerno illustrando per chiarezza la situazione che non viola in alcun modo le norme. Il popolo di Sanza è un popolo maturo che saprà rispettare le norme dunque invitiamo fin da ora il Vescovo De Luca a partecipare alla festività del Cervati a Sanza, conoscendo la sua sensibilità Mariana e l’affetto che nutre per il popolo di Sanza” ha concluso il sindaco Esposito.

Dunque, nelle prossime ore lo stesso Sindaco, il Priore dell’Arciconfraternita della Madonna della Neve ed il parroco, don Giuseppe Spinelli, si confronteranno sull’argomento anche perché è necessario comprendere che se pur si svolgerà il pellegrinaggio sul Cervati, avranno un ridimensionamento necessario i festeggiamenti consueti in paese il 5 e 6 agosto, su cui naturalmente nessuno ha nulla da obiettare.

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