Caselle in Pittari: piccole case su un monte pietroso

Rossella Tanzola

Caselle in Pittari si presenta come un piccolo centro dell’entroterra cilentano di circa 2000 abitanti. Arroccata su una collina e sovrastata da una torre medievale, si lascia incantare dalle splendide mura antiche, dai suggestivi vicoletti e dall’incanto delle sue dimore, pronte ad accoglierti come rifugio, in un luogo dove le lancette si fermano per lasciare spazio alla lentezza in una vita sempre frenetica. Il borgo regala una meravigliosa visuale del monte più alto della Campania, il monte Cervati, dalle cui sommità sgorgano le acque del fiume Bussento, che attraversa il territorio di Caselle in un primo tratto, fino al lago Sabetta, mostrando le sue acque, per poi essere inghiottito dalle viscere della terra presso la Rupe, a est dell’abitato. Verso ovest si possono osservare le rocce del monte Bulgheria, mentre più a nord le luci del santuario di Novi Velia sulla cima del monte Gelbison.

Si lascia definire “il paese dell’anima” per l’amore e la solarità dei suoi abitanti, per l’accoglienza e l’ospitalità dimostrata ad ogni occasione di incontro con un altro popolo e per i sani principi che continuano a perpetrarsi nelle generazioni future. L’aria salubre, ulivi secolari, la genuinità dei prodotti culinari e scorci paesaggistici irripetibili permettono di assaporare il gusto semplice e sano della vita arcaica.

La riscoperta di un borgo colmo di storia, prelibatezze culinarie e spiritualità  

Secondo alcuni studiosi il toponimo Caselle in Pittari, di chiara derivazione latino – medievale significherebbe, letteralmente, “piccole case sul monte pietroso”, ad indicare le prime, antiche abitazioni indigene costruite sul monte Pittari. Le ultime indagini archeologiche effettuate hanno recuperato tracce di abitazioni risalenti al IV secolo a.C. Stiamo parlando di un paese dall’estremo valore culturale, ricco di storia ed enogastronomia, che gode di innumerevoli attrazioni da ogni punto di vista.

Caratterizzato da un’economia di tipo agricolo, questo paese è rinomato per la produzione di una farina di grani antichi del Monte Frumentario Terra di Resilienza. Il Palio del Grano rappresenta la chiara dimostrazione di un popolo orgoglioso dei propri traguardi raggiunti: motivo di incontro e allegria che unisce tradizioni e radici, ma anche laboratorio sociale e innovazione. Il popolo si riunisce per creare l’espressione più autentica di una mietitura a mano del grano tra otto rioni di Caselle in Pittari.

La grotta di San Michele, venerato protettore del paese, è una tra le attrazioni che merita di essere visitata, nonché tappa del Cammino di San Nilo prima di raggiungere il paese. Le sue origini risalgono al ‘700, periodo in cui al suo interno era custodito l’antico cenobio. Ancora oggi continua ad essere la meta di pellegrinaggio degli abitanti del posto nei giorni che precedono i festeggiamenti in onore del santo. Delle grotte ne rimangono poche tracce, alla sinistra della reliquia è collocata una lastra in pietra sulla quale è scolpito a bassorilievo l’arcangelo, dotato di scudo crociato e armato di lancia con la quale uccide un drago.    

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