Agropoli, ampliamento suolo pubblico: bar e ristoranti senza risposta

Ernesto Rocco

AGROPOLI. «A distanza di due settimane dalla scadenza dei termini per le domande d’ampliamento del suolo pubblico, ancora non abbiamo avuto risposta dal Comune».
A denunciarlo sono commercianti, baristi e ristoratori della città di Agropoli che lamentano il totale silenzio del Comune in merito alle loro richieste per ottenere nuovi spazi per esercitare l’attività, in considerazione dell’emergenza covid in atto.

Suolo pubblico, l’avviso del Comune

Il Comune lo scorso maggio recepì un’ordinanza della Regione Campania e pubblicò un avviso per la raccolta di manifestazioni di interesse, volte alla concessione di suolo pubblico in favore degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande.

Ciò in considerazione della sensibile diminuzione della capienza dei locali, a seguito delle prescrizioni di sicurezza che sono state adottate per limitare al minimo il rischio di nuovi contagi.

Gli operatori di pubblici esercizi (bar, ristoranti, pub, pizzerie, piadinerie e simili), potevano segnalare le proprie necessità di aumento degli spazi di esercizio, fornendo tutte le informazioni utili agli uffici competenti per attivare le procedure di rilascio dei nuovi permessi di occupazione dei suoli pubblici.

Le limitazioni alle richieste

Unici limiti fissati dal Comune di Agropoli per la concessione del suolo pubblico sono la funzionalità della superficie richiesta alla riapertura dell’attività nel rispetto delle prescrizioni anti Covid-19; il rispetto delle norme nazionali e del codice della strada, con particolare riguardo alla sicurezza della circolazione stradale.

La protesta dei titolari di attività

Nonostante l’avviso fosse rivolto soltanto alle attività di somministrazione anche altre hanno presentato domanda. Ad oggi, però, nessuna risposta.

«A causa dell’emergenza covid – dice il titolare di un’attività del centro – gli spazi si a nostra disposizione si sono ridotti. A ciò bisogna aggiungere i timori di alcuni clienti di frequentare spazi chiusi. Per questo sarebbe importante ampliarci ma fin ora non abbiamo avuto nessuna risposta, né positiva né negativa».

E aggiunge: «Per poterci attrezzare abbiamo bisogno di notizie immediate, i tempi sono stretti e la crisi si fa sentire».

Inoltre l’ampliamento del suolo pubblico è possibile soltanto fino al 31 ottobre, e per molti più la risposta del Comune e tardiva e più l’investimento rischia di essere inutile.

In questo stato d’incertezza c’è chi ha deciso di fare da sé, posizionando tavolini e sedie oltre lo spazio in concessione, ma c’è anche chi non vuole essere costretto a farlo andando contro le disposizioni vigenti.

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