Uno dei tratti costieri più suggestivi del Cilento umiliato dagli incivili

Arturo Calabrese

MONTECORICE. Abbandono, degrado, ma soprattutto inciviltà. Si può riassumere con queste tre parole la situazione dell’area che circonda la Via del Mare da Agropoli fino a Casal Velino, passando per Castellabate, Montecorice e Pollica. Cumuli di rifiuti e microdiscariche nascono ai bordi delle strade, ma soprattutto al di sotto del piano viario, nel bel mezzo della vegetazione. Un qualcosa che si aggrava nel tratto che va da Montecorice, in zona Ripe Rosse, a Pioppi, frazione di Pollica, nella pineta a strapiombo sul mare. Siamo nel cuore del Parco del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni, dove la vista dovrebbe essere rapita dalla profondità del mare Bandiera Blu e dall’aria dal profumo della resina.

Ciò purtroppo non accade perché, a causa di incivili, è facile rinvenire rifiuti di ogni genere. Tra i fichi d’india e i secolari pini marittimi, si possono trovare buste di plastica contenenti immondizia e residui di lavori edili. Come spesso accade, non si tratta di un fatto isolato, ma di una triste consuetudine fin troppo diffusa.

Poco più di un anno fa, l’Ente Parco, guidato dal presidente Tommaso Pellegrino, per ripulire la zona dai rifiuti, ha impiegato dei rocciatori nell’ambito di una giornata organizzata da Legambiente Campania e dai comuni costieri cilentani. In un anno, la situazione rischia di tornare la stessa. Un vero e proprio danno all’ambiente, ma anche al turismo, comparto già in piena crisi a causa dell’emergenza sanitaria che si fa fatica a mettersi alle spalle.

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