Nel week end riaprono le Grotte di Castelcivita

Katiuscia Stio

CASTELCIVITA. Riaprono i battenti anche le Grotte di Castelcivita. Visite possibili il 31 maggio, l’1 e il 2 giugno. Saranno attivi due turni di visita: alle ore 10.30 e alle ore 12.00, nel pieno rispetto del distanziamento sociale.
“In questo periodo abbiamo lavorato per garantire la tutela di tutti – fanno sapere dalla direzione – Siamo pronti ad accogliervi in tutta sicurezza perché abbiamo predisposto strumenti e procedure adeguate.”

Le grotte di Castelcivita sono uno dei luoghi più suggestivi del territorio. Percorrendo l’attuale tratto turistico dopo pochi metri troviamo la “Grotta del Guano”, dove i primi esploratori dovettero fermarsi per il muro di escrementi di pipistrello che gli sbarrava la strada. Poco oltre si arriva alla “Sala del Castello”, ricca di concrezioni e di marmitte di erosione, di varia forma e colore. Proseguendo si incontra la Sala del Coccodrillo, dal nome di una concrezione che raffigura la testa del rettile, ma è ricca di altre formazioni calcaree, che prendono vari colori a seconda del minerale prevalente. Più avanti troviamo i pozzi dell’acido carbonico, e poco dopo si arriva alla “Madonnina”, tra bianche stalattiti , alcune a forma di limone, che sembrano messe lì a bella posta in attesa della raccolta. La forza di erosione dell’acqua ha permesso la formazione di bizzarre concrezioni come la bottiglia con la cannuccia, altre volte è la nostra fantasia a sbizzarrirsi dandoci immagini e sensazioni particolarmente suggestive.

E’ il presepe a catturare l’attenzione del visitatore, potremmo definirlo una Castelcivita in miniatura, ed è il preludio ad una delle sale più belle e maestose delle grotte: la “Caverna Bertarelli”.

Più oltre troviamo il “deserto”: una sala sfornita concrezioni, per mancanza di stillicidio, poi un’ampia zona franosa, fino ad arrivare alla zona del “dromedario”. Alcune stalattiti e stalagmiti nere preludono alla “Caverna Principe di Piemonte”, che presenta un’interessante varietà di formazioni calcaree, tra cui si intravedono le concrezioni suggestive della “Caverna Boegan”, situate ad un livello superiore tra cui spiccano le “Cariatidi” ed il “Picco della Guglia” . Di lì a poco termina il tratto turistico.

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